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giovedì 16 marzo 2023

Cosa conosciamo del ruolo dell'Europa nel pianeta (1)

 L'Europa moderna. Storia di un'identità

Il punto di vista di Paolo Viola, storico (1948-2005)

 Sfogliando un interessante testo di Paolo Viola, "L’Europa moderna. Storia di un’identità", Einaudi, si consolida nel lettore l'idea di cosa e come sia (sarà?) l’identità dell’Europa che tende a voler essere via via sempre più unita. Processo questo che continua -lo sappiamo bene- ad essere ai nostri giorni tuttora in corso con continue e lunghe soste dovute ai persistenti egoismi nazionali. 

 L'identità dei popoli extraeuropei, in partenza -nei tempi andati, in quelli ancora coloniali- erano assai diversi fra loro e parecchio diversi dall'identità che oggi va assumendo l'identità di ciascuno -ancora distinto- Paese europeo.

  E' certo che, nei lunghi anni (secoli) del colonialismo, gli europei  spesso annientarono, in taluni altri casi hanno trasformato e/o progressivamente accomunati con la conquista e l’”acculturazione”, cioè con la fusione culturale più o meno riuscita, parecchie comunità che oggi costituiscono realtà nazionali indipendenti. 

  L'Europa cosa ha provato, ed in più casi è riuscita, a radicare nel resto del pianeta nel corso dei secoli?  «innanzitutto il capitalismo, e poi istituzioni politiche complesse, pluralismo giuridico, culturale, politico, in alcuni casi tolleranza, ma anche nazionalismo e razzismo, e alla fine regole istituzionali e pratiche discorsive qualificate come democratiche: inclusive, a determinate condizioni». 

 E' certo, come sostiene l'autore, che questi formidabili strumenti, «potenti e contraddittori», hanno permesso agli europei di rendere le loro società «generalmente più flessibili di altre, quindi più attrezzate nel confronto competitivo» e addirittura di trarre vantaggio da elementi che apparentemente le indebolivano: una continua competizione per il potere tra Stato e Chiesa, un ceto dirigente ancora di carattere “militare” e difficile da controllare, «una molteplicità di tessuti urbani, di ordinamenti, di parti politiche» in perenne conflitto. 

  Sulla base di questo assunto Viola, l'autore del libro, nel dipanarsi dei “fatti” e di una puntuale analisi delle peculiarità dell’identità europea percorre gli ultimi cinque secoli che hanno mutato il ruolo del continente europeo, trasformatosi da «uno dei quattro o cinque poli della civiltà mondiale, insieme con l’Estremo Oriente, l’India, il Medio Oriente islamico, e magari l’America precolombiana», a -in qualche modo- dominatrice del resto del pianeta. O comunque a calamita del pianeta dal momento che arrivare in Europa è -oggi- l'aspirazione di milioni di disperati del pianeta.

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Sull'Europa contiamo di dover frequentemente riflettere. Dal concetto di Patria piccola dobbiamo iniziare a pensare all'Europa, patria dei diritti e delle libertà.

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