Cosa è la corruzione?
Nel senso comune, a voler prescindere dalle puntuali definizioni riportate sul "codice penale", la corruzione, tantissimo diffusa purtroppo nel Belpaese, dalle Alpi al parallello più meridionale della Penisola, è quel complesso di comportamenti individuali o collettivi, i cui protagonisti sono personaggi che dispongono di un qualche legame con l'Amministrazione pubblica e che, in conseguenza di quel legame, riescono a trarre benefici -economici o non- non ammessi dalla legge, dalla morale pubblica, e dall'etica del ruolo rivestito.
Per regola generale il politico o il pubblico dipendente, al di fuori dai benefici conseguibili da disposizioni di legge, non può e non deve trarne altri per sè. Nonostante le mille definizioni, la corruzione nella pubblica amministrazione è più facile identificarla in capo a qualcuno, piuttosto che definirla e delimitarla entro formule precise o quasi matematiche. Le casistiche, lo sa bene chi sfoglia i giornali, sono infinite.
C'è corruzione più o meno frequente (basta attenzionare i giornali) nei comparti della Pubblica Amministrazione dove si rilasciano concessioni edilizie, licenze o concessioni commerciali o dove si aggiudicano appalti di opere e/o servizi se contemporaneamente si disattendono le prescrizioni procedurali fissate dal legislatore.
Dal momento che chiunque constata che i costi della Pubblica Amministrazione rispetto agli enti/soggetti privati, per un medesimo bene o un servizio che viene realizzato o comperato, sono frequentemente superiori, ci soffermeremo ancora sulla tematica.
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