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lunedì 6 marzo 2023

Mondo Medievale

 Sicilia Normanna-bizantina

Dopo che i normanni ebbero ridimensionato il ruolo dei saraceni in Sicilia avvenne che a dominare il potere nell'Isola ci fu un "re" non sufficientemente forte ed un numero piuttosto ristretto di "baroni" troppo potenti. Capitò anche che il re normanno, Guglielmo II, preferì un'alleanza col papa per combattere contro i baroni della sua stessa etnia, di cui faceva parte lo stesso Arcivescovo di Palermo Gualterio Offamilio.

Il re ebbe la meglio e decise di costruire un impondente complesso architettonico dedicato alla Madonna all'interno dei vastissimi boschi che circondavano Palermo che, ad opere ultimate, decise di affidare ai benedettini fatti arrivare da Salerno (Cava dei Tirreni). Per realizzare l'opera aveva fatto arrivare da terre lontane maestranze bizantine ed arabe e, già nel 1183, l'opera maestosa fu completata e pronta, -quasi ad eterna contrapposizione all'arcivescovo di Palermo che aveva osato contrapporsi al potere regio-.

Per volontà di re Guglielmo la cattedrale di Monreale fu la più potente fra i feudatari dell'Isola e il "privilegio regio" del 1182 fu redatto in tre lingue dalla calcelleria regia (greco, latino e arabo) e attribui' la signoria baronale su ben 72 feudi dell'Isola. Fra questi ci fu Entella che tuttavia, al tempo dell'assegnazione, era ancora in mano ai ribelli saraceni.

La cattedrale di Monreale ancora oggi, al visitatore consapevole, racconta di una Sicilia di allora multietnica. 

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