Dal Medio Evo all'Umanesimo
In più settimane recentemente trascorse ci siamo soffermati sul Blog sull'Umanesimo europeo; volendoci ancora intrattenere su quel concetto come possiamo brevemente tratteggiare il periodo che sta a cavallo tra il tramonto del Medio Evo e l'alba della modernità?
Si è trattato di un processo che sicuramente ha conferito una nuova e diversa identità all'Europa rispetto al Medio Evo. Questo cominciò infatti ad essere percepito negativamente e cominciò a diffondersi il sentimento di allontanarsi da esso costruendo un patrimonio culturale nuovo. Il nuovo movimento sorse in Italia e non tardò a diffondersi in tutta l'Europa latina propugnando il rinnovamento culturale a partire da una maggiore conoscenza del mondo classico greco-latino.
I modelli culturali che venivano sviluppati propugnavano apertamente una società degli uomini che si andava presentando via via critica rispetto al Dio medievale che stava al centro del sistema di vita; critica nei confronti della società dominata dal pensiero teologico a beneficio di una società teocratica. L'intento culturale di fondo per uscire da quel quadro era di fondare una nuova civiltà, secolare, laica e razionale. Se pure vi furonon filoni su base cristiana l'intento di questi era di confluire in un umanesimo cristiano che puntasse a conciliare ragione e fede, accettando comunque di piegare la ragione al magistero ultimo della Chiesa.
Verso una nuova dignità dell'uomo.
Il Rinascimento
La storia dell'Umanesimo, intesa come teoria e percorso della dignità dell'uomo, la si fa risalire al tempo di Petrarca e Boccaccio per passare a Poggio Bracciolini, Leonardo Bruni e Pico della Mirandola fino a pervenire all'ascesa dei Medici a Firenze. Figura che si adoperò per il rinnovamento religioso fu sicuramente Erasmo da Rotterdam.
Nel rapporto fra Umanesimo e Rinascimento verranno a contare i tanti aspetti legati alla rinascita delle scienze e delle arti e la valenza di una cultura interpretata in termini di civiltà. Da qui una rinnovata concezione dell'uomo e della sua vicenda storica e l'affermazione della preminenza dell'uomo, misura referente della storia.
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