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| Terre rare Non sono elementi così introvabili: a parte qualche eccezione quasi tutti sono presenti nella crosta terrestre in concentrazioni piuttosto elevate. La rarità suggerita dal nome dipende dalla difficoltà di trovare giacimenti di metalli rari abbastanza grandi da renderne l’estrazione redditizia. Proprio per questo motivo il processo estrattivo è costoso e complesso. Hanno avuto nella rivoluzione tecnologica degli ultimi 20 anni un ruolo rilevantissimo. Denominati per questo “metalli tecnologici” sono i protagonisti indiscussi di numerosi settori: dall’elettronica alla produzione industriale (petrolchimica, bellica, aerospaziale), dalle rinnovabili alla medicina. |
Le terre rare nella tavola periodica degli elementi chimici, la «tavola di Menedeleev» (1869), quella che alcuni di noi abbiamo studiato alle medie superiori, quelle Terre Rare, tanto care a Trum, occupano la penultima riga.
Si tratta di diciassette metalli che si era sempre ritenuto che non fossero di grande utilità e necessità e si è scoperto che sono abbastanza diffuse in natura. I due elementi meno disponibili tra i diciassette, cioè il tullio e il lutezio, sono duecento volte più facili da trovare rispetto all’oro.
La difficoltà sta nella processo di separazione di questi metalli dai minerali. Hanno proprietà fisiche preziose per le produzioni ad alta tecnologia, in particolare il digitale e gran parte delle applicazioni legate alla transizione energetica. Le loro caratteristiche consentono grande versatilità e flessibilità di applicazione.
1) Il neodimio è usato, tra l’altro, nei motori delle auto elettriche o delle turbine eoliche.
2) Il disprosio è fondamentale per assemblare i motori delle auto elettriche.
4) Il lantanio serve per la raffinazione del petrolio, per le batterie e l’ottica.
5) Il cerio consente di abbattere le emissioni dei motori diesel ed è parte della produzione del vetro.
6) L’olmio consente l’uso del laser per gli interventi chirurgici.
Sono praticamente essenziali per l’assemblamento di una gamma ampia di prodotti o di componenti come i semi conduttori che, a loro volta, sono diffusi trasversalmente nei comparti industriali più diversi.
Per meglio intendere: possiamo utilizzare lo schermo della tv, lo smartphone e il computer grazie ad essi. Nei settori ad alto tasso tecnologico: telecomunicazioni, elettronica, automazione, petrolchimica, energie rinnovabili, aerospaziale, armamenti ad alta precisione, come i droni che stanno recando grandi danni in Ucraina, servono queste terre rare.
Ancora: realtà digitale e dell’Hi-tech dei nostri giorni, da Apple a Nvidia, sono semplicemente vitali.

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