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| Ugo Moncada |
Il Vice-Re di Sicilia Ugo Moncada (1509) figlio di Beatrice Cardona, era stato in passato al servizio dei Francesi ed in Sicilia innaugurava il suo rapporto di dipendenza dal Re cattolico. Qui egli era nello stesso tempo capo politico e capo militare, con poteri supremi. Il fine era di conservare tutti i presidi spagnoli lungo la costa africana da Orano (città dell'Algeria nordoccidentale) a Tripoli.
Moncada, fra i suoi obiettivi, punta subito ad imporre l'autorità regia sui signori feudali. L'intento è di organizzare una armata da affidare a Pietro Navarro per conquistare in via definitiva Tripoli. L'impresa si rivela meno facile del previsto e comunque Moncada (riconfermato Vice-Re il 27 febbraio 1510) per un ulteriore triennio, convoca il Parlamento allo Steri di Palermo per il 10 agosto 1511. Punto principale all'ordine del giorno è definire l'entità dei donativi nella misura di 300mila fiorini con la motivazione che "... il regno è in tanto bisogno e non mi è parso pridente aumentarlo". Avremo modo di cogliere che per la monarchia spagnola riscuotere i "donativi" non era -in quei frangenti storici- impresa facile, perchè doveva confrontarsi e con le "città" e con i "feudatari", sopratutto con quelli meno legati alla Monarchia. I conti di Caltabellotta erano comunque fra i più fedeli alla Monarchia spagnola.
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Abbiamo voluto avviare la vicenda storica isolana dieci anni prima che fosse ufficialmente istituita la comunità arbereshe di Contessa. Nostro proposito è di esplorare contesti e modi di vivere isolani con riferimento a genti (gli arbereshe) che erano scappate dai Balcani..

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