Due valichi della Striscia di Gaza, Erez a Nord e Kerem Shalom a Sud, venivano clamorosamente violati dopo decenni di rigidissimo controllo.
Le tre località e i kibbutz intorno alla Striscia vennero messi a ferro e fuoco.
Si trattò di un grande massacro di ebrei: 1.200 morti di cui 859 civili - quasi la metà giovani che partecipavano ad un festival musical-, 251 rapiti tra cui 30 bambini. Seguirono stupri ed esecuzioni efferate.
La successiva reazione di Israele è stata spietata. La Striscia di Gaza è stata di fatto rasa al suolo, con oltre il 90% di palazzi, scuole e ospedali distrutto o danneggiato. Secondo le autorità sanitarie di Gaza tra morti e feriti si parla di quasi 67 mila, di cui 20 mila minori.
Il 90% degli abitanti della Striscia ha dovuto abbandonare le proprie case ed è stato costretto a ripetuti spostamenti. Tra combattimenti, malattie e fame, la catastrofe umanitaria ha assunto proporzioni immani.

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