Il secondo dopo-guerra contessioto
La vita sociale nell'entroterra contadino siciliano del secondo dopoguerra era caratterizzata da povertà, precarietà e un forte movimento di protesta per la terra. Le condizioni di lavoro erano durissime e i contadini vivevano in una situazione di miseria, aggravata da una disoccupazione diffusa e dalla persistenza dei latifondi, che alimentavano un forte malcontento e movimenti di occupazione delle terre, spesso repressi violentemente.
Condizioni di lavoro e miseria:
I contadini lavoravano sui latifondi "da stidda a stidda" (dall'alba al tramonto) per salari bassi spesso in natura e in condizioni di semi-servitù.
La disoccupazione era alta e la miseria dilagante, soprattutto in quel secondo dopo guerra.
I latifondi dominavano il paesaggio agrario, con la stragrande parte della terra posseduta dai grandi proprietari terrieri che vivevano a Palermo o a Roma.
Movimento contadino e occupazione delle terre
In risposta a questa situazione, i contadini diedero vita a un forte movimento per ottenere la terra. A promuovere il movimento furono uomini coraggiosi che durante il fascismo erano stati esiliati o incarcerati. Politicamente erano socialisti e comunisti.
Il decreto Gullo del 1944, che concedeva le terre incolte alle cooperative di contadini, diede un ulteriore impulso a queste mobilitazioni.
I contadini locali iniziarono ad occupare le terre dei latifondisti inizialmente per protestare contro le condizioni di miseria ereditata dal fascismo e quindi per rivendicare il frazionamento del latifondo.
Repressione e violenza:
La reazione dei latifondisti fu violenta, spesso in più realtà con la complicità della mafia e di alcuni esponenti delle forze dell'ordine.
In Sicilia tanti leaders contadini furono uccisi, tra cui nell’area occidentale Placido Rizzotto e Giuseppe Maniaci, per reprimere il movimento.
Incertezza e speranze di cambiamento:
Nonostante le promesse, la riforma agraria fu parziale e non risolse i problemi strutturali, alimentando una disillusione che portò all'abbandono delle campagne in tempi successivi.
L'ambiente di quel dopo-guerra era socialmente insicuro a causa della criminalità e del potere e ruolo della mafia, che controllava parte della gestione delle terre.
Ancora ai nostri giorni (nel terzo millennio) per provare a vivere secondo il modello europeo non esiste nell’area interna dell’Isola percorso da inseguire se non quello di e-m-i-g-r-a-r-e.
(Segue)

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