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giovedì 23 ottobre 2025

Tempi lontani


Nel '400, l'enfiteusi era un
diritto reale minore di
godimento su fondo altrui,
che prevedeva la
concessione di un terreno
(spesso incolto o
abbandonato) a un
enfiteuta in cambio del
pagamento di un canone
annuale e dell'obbligo di
migliorarlo. 
Questo istituto
medievale si era diffuso
ampiamente, supportando
l'economia agraria, anche
se esistevano versioni
diverse: una a favore di
potenti proprietari
(ecclesiastici o laici) e una
a favore dei contadini più
poveri, assimilabile al
colonato.

In cambio della terra,
i coloni
dovevano pagare una
quota del raccolto e
fornire prestazioni
lavorative al
feudatario (le cosiddette
 "corvée").





 La Sicilia del Baronaggio, per flash (6)

Gli arbereshe che nel XV secolo si insediarono nei territori siciliani dei Peralta trovarono un assetto agrario molto consolidato nella Valle del Belice e in quella di Mazara. Proveremo sul blog a tracciarne un aspetto interessante sotto il profilo sociale.

Sia nei feudi che in seguito nei latifondi il lavoro era organizzato nelle masserie, dove si concentravano gli uomini, si ammassavano i raccolti, si lavoravano i prodotti dell’allevamento, dal latte alle pelli. Gli uomini, servi o vassalli, dormivano nei pagliai contigui ai magazzini e alle stalle degli animali da lavoro e dei bovini. In mancanza di fonti d’acqua si scavavano delle cisterne per il rifornimento idrico. In analoghi depositi (i fossi di “furmentu”) si conservavano i cereali per il fabbisogno.

I sistemi dei rapporti e l’organizzazione del lavoro dei feudi, se evolvevano ed evolvevano lentamente, spingeva i signori feudatari (che fossero i Peralta o altri) a ricercare soluzioni ai crescenti problemi economici e finanziari. Fu in questo contesto ed in questa logica che il sistema dell’enfiteusi poté entrare nei feudi delle contrade di Contesse e di Serradamo (territorio di Contessa Entellina) dopo l’arrivo degli arbereshe. Ovviamente non ci fu alcun atto di bontà dei Peralta o dei Cardona; erano i tempi che andavano evolvendo. Nel corso delle ricerche ci e’ capitato di rinvenire un atto che riguarda… in la terra de Francofonti -dove leggiamo- … ha stato solito et costumato chi li baruni de detta terra de Francofonti ha stato solito et costumato chi li baruna de detta terra de Francofonte per eorum tempore liberamente senza altri difficultati ne contraditioni alcuna dari et concediri ad emphiteosim in perpetuum tenuti de terri de la baronia per quelli beneficiari oy per jardini oy per vigni oy per altri beneficii… Dicti concessioni se revertino in utili et decoro della baronia perchi si empie la terra di vassalli, chi si li vassalli no fussiro et no havessero  modo de travagliari  non habitiriano in dicti terri et di piu se revertino in beneficio de detta terra et di lo baruni tali concessioni per causa chi la terra accrixuta de genti  venino ad pagare li gabelli dogane et maxime in la terra de Francofonte chinci sunno gabelli assai et dunanu utilitati allo baruni …”

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