Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna, è attualmente sotto accusa, sopratutto dai media e contestualmente dalla Procura della Repubblica di Cagliari. Essa ribatte ai giornalisti, che le chiedono il suo punto di vista circa le gravi irregolarità amministrative commesse nella campagna elettorale che l’ha vista vincitrice, appellandosi alla sua buonafede.
Sarà il Consiglio regionale a dichiararla eventualmente decaduta. Però l’iter si preannuncia abbastanza accidentato. Il centrodestra, che in più occasioni si manifesta garantista, in quest’occasione che lo vede all’opposizione tifa per la soluzione giudiziale. I Cinque Stelle, con Vittoria Baldino, in una intervistata, minimizzano l’accaduto dicendo che, alla fine, si tratta soltanto di una questione meramente burocratico-amministrativa.
La giunta che si regge anche col sostegno Pd, non smette per intanto di lavorare. Ed i giornali non smettono di scrivere sulla vicenda e non evitano di sollevare la contraddizione “grossa” della politica pentastellata: il voler ignorare in questa vicenda che la trasparenza è intrinsecamente legata all’esistenza delle procedure da osservare. Senza trasparenza c’è arbitrio. E ad urlare ed esigere trasparenza in ogni occasione, altrove, sono sempre stati per primi proprio i 5Stelle.
I giornali evidenziano la mancata presa di posizione, finora, di Giuseppe Conte.
Nessun commento:
Posta un commento