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giovedì 2 gennaio 2025

Flash sulla letteratura medievale

La cultura medievale

Il Medio Evo
L’età di mezzo termina nel 1492 e nasce
l’uomo moderno. Forse non tutti sanno
che il termine Medioevo è un’invenzione
degli uomini moderni, fu proprio nel
 Rinascimento che si scelse di definire
i mille anni circa che andavano dalla
caduta dell’Impero romano
d’Occidente (476) fino alla scoperta
dell’America nel 1492, un periodo di
mezzo tra l’Antichità e la Modernità. 







La storia dell’esperienza letteraria italiana, nel periodo che corre  dalle sue origini sino all’età di Dante, si svolse  in un contesto intellettuale  di profonda trasformazione delle conoscenze e delle idee dominanti, trasformazione destinata a incidere via via sulla cultura dell’Occidente.

 Accaddero anzitutto eventi di carattere politico-sociale  (la “rivoluzione” urbana, il progresso delle attività mercantili entrambi riformatori della vita ecclesiastica, e poi l’iniziò delle imprese “crociate”…) che tanta letteratura ritiene che siano stati presupposti storici per la nascita della Letteratura. 

 Certamente già dall’undicesimo secolo erano sorti importanti centri d’insegnamento  e di cultura, dotati di biblioteche e di adeguate istituzioni  scolastiche per la stessa formazione dei “chierici” (=termine riferito a chiunque si dedicasse a professioni intellettuali) forniti di conoscenze sia scientifiche che filosofiche estranee alla tradizione monastica del sapere medievale.

  Dal medio-oriente dove ancora prosperavano sia l’Impero bizantino che la cultura araba arrivavano innovative conoscenze filosofiche e scientifiche estranee alla cultura prettamente monastica che dominava nell’Occidente del continente europeo. Andava imponendosi  una rinnovata meditazione metafisica e teologica  aperta alle tecniche  logiche e disputatorie  eredi della tradizione speculativa greca. Questi frutti importati non influirono solamente gli studi teologici e canonici,  ma l’intera vita intellettuale, dalla letteratura alla medicina, dal diritto alla matematica e alle scienze astronomiche. Si diffuse una sorta di aspirazione di “ritorno agli antichi” che alimentò l’affermarsi di appassionati ricercatori e lettori di testi di matematica, astrologia, medicina e pure di magia. Le numerose traduzioni dal greco e dall’arabo inevitabilmente produssero l’arricchimento della cultura filosofica che implicitamente portò alla tradizione speculativa e scientifica dei greci.

 Si impose in un certo senso, nel medioevo occidentale, un crescendo atteggiamento intellettuale che si espanse oltre che nella vita politica e sociale nel mondo dei mercanti, degli imprenditori e degli uomini d’affari tutti filoni umani che non potevano non contrapporsi alle vecchie strutture feudali, gerarchizzate.

 Comunque, il Rinascimento e la Modernità erano ancora lontani.

(Segue)

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