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mercoledì 15 gennaio 2025

Politica, economia, sociologia, diritto

 
                                                 1968 - L'anno che è durato a lungo          

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Nella memoria di tanti di noi, quando nella società entro cui viviamo (intesa sia come comunità locale sia come stato nazionale) tutto non va come si vorrebbe che andasse, si è soliti dire che sta succedendo un '48. Il 1848 fu effettivamente un "annus terribilis": l'intento fu di liberarsi degli stati assolutisti e, in Italia, quell'anno è ritenuto come iniziale periodo di avvio del processo di Unità del Paese.

  Per chi è nato negli anni o nei decenni prossimi alla metà del '900, l'anno terribilis  individuato dalla stampa, dai giornali e sopratutto dagli storici, è stato -a dimensione continentali- il 1968

Quel Sessantotto durò a lungo e si condenso' per la gente della Valle del Belice nell'infinito, pluridecennale,  processo della Ricostruzione dai danni del terremono del gennaio di quell'anno.

 Al livello europeo e più ampiamente alla dimensione dei paesi occidentali europei e nord-americani capitò ed esistette, un'ulteriore Sessantotto che durò a lungo, come vivaio di dibattiti, denunzie, meditazioni e commenti, che ebbe sottofondi ampiamente culturali. Si trattò, stando ad alcuni osservatori e storici, di una vasta e diffusa tempesta mediatica che verosimilmente si estese fra il 1965 ed il 1970.

1968- Iniziano le proteste studentesche
  
Negli Istituti Medi Superiori e nelle
Università inizia un lungo periodo di
proteste: gli studenti denunciano
l'esistente distacco della scuola dalla
vita


 Per quanto attiene il "Sessantotto culturale",  esso fu ricco di fermenti culturali che riuscì  ad agitare le masse dell'Occidente, iniziando ai suoi albori con le contestazioni studentesche ed arrivare alle rivolte razziali negli Stati Uniti, con guerre sconvolgenti come quella del Vietnam alle repressioni con le truppe dell'Unione Sovietica ai danni dei paesi satelliti dell'est europeo, dai grandi miti agitati in quella stagione ai relativi mutamenti degli "stili di vita".

   Sul blog, sino a quando non ci mancherà la voglia di proseguire, ci piace rivisitare gli eventi o quel "come eravamo" noi gente della   Valle del Belice e noi "osservatori" degli eventi culturali/politici che investirono l'intero Occidente. Si trattò di avvenimenti che segnarono umanamente, politicamente e culturalmente i giovani di allora, fino agli attuali anni venti del XXI secolo, quando giovani non sono più.

Il sociologo Danilo Dolci durante
una manifestazione a Portella della Ginestra
di denuncia sull’arretratezza sociale
ed economica
della Sicilia 1968.


* * * 

ED ESISTEVA LA MAFIA

Cosa Nostra 

   Secondo alcuni storici, e lo ha asserito pure il sociologo Anton Blok nel libro che fotografa il microcosmo contessioto, la mafia era nata in Sicilia per difendere i diritti feudali di alcuni discendenti dai baroni. In seguito all'instaurarsi del Regno d'Italia essa è andata sviluppandosi all'ombra del potere politico ed economico di turno fino a diventare lo sconcertante fenomeno criminoso della seconda metà dell'Ottocento e sostanzialmente dell'intero Novecento. 

 Verosimilmente ad oggi la lotta alla Mafia non è solamente devoluta alle forze di Polizia e alla Magistratura ma -in buona parte- anche alla Società Civile (=al mondo della Cultura, alle Organizzazioni Sindacali, a parte della Politica più avanzata, e, pure, alla scuola) e si sta assistendo a una discreta presa di coscienza contro la prepotenza di tutte le arroganze. Da noi pure l'arroganza ha a che fare con la prepotenza, e pare -ci spiegano i sociologi- che la prepotenza sa già di tanti elementi base della Mafia.

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Questa pagina vorrebbe tratteggiare l'assetto dell'unica pagina giornaliera (o comunque periodica) del Blog a cominciare dalle prossime settimane. 

L’intendimento del curatore è di modificare il profilo ed il complessivo taglio culturale.

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