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venerdì 31 gennaio 2025

La vicenda umana

Dalla Storia alla politica di ogni giorno

 Non bisogna essere anziani e nemmeno professori di università per cogliere che stiamo vivendo anni innovativi ( tranquillamente, possiamo dire anni rivoluzionari) in cui scompaiono, tramontano abitudini consolidate lasciateci dai nostri padri, in cui scompaiono canoni politici  che da sempre esigevano serietà e coerenza di linea politica da chi si impegnava nella vita pubblica. Anni -i nostri- che vedono crollare riferimenti culturali e pure riferimenti etici che fino a pochi anni fa tratteggiavano e davano fisionomia alla nostra terra e alla nostra società.

 Certamente molte innovazioni scientifiche e tecnologiche, inimmaginabili fino a pochi anni fa, ci stanno consentendo di migliorare di molto il nostro vivere. I cambiamenti si succedono vertiginosamente e non sta cambiando solamente il mondo fisico che ci sta attorno (sebbene nulla o poco  di ciò’ capita nelle aree entro cui sta la nostra Contessa Entellina), ma sta cambiando, anzi è già cambiata, la psicologia è la stessa antropologia delle nuove generazioni, dei nostri figli.

 La generazione che oggi caratterizza la società deve -ovviamente- prendere atto, consapevolezza, e deve avere memoria del percorso fatto fin qui. Chi ha un po’ di anni deve volgere lo sguardo all’indietro e provare a cogliere chi eravamo e come eravamo noi di Contessa quella notte in cui ci siamo ritrovati impotenti, impauriti e smarriti a causa di un sisma che ci mise nel mezzo della notte al freddo, con oltre mezzo metro di neve che ricopriva lo spiazzo Greco, terrorizzati anche perché nessuno di noi sapeva che esistevano, già  allora, le case antisismiche. Proprio perché siamo nel mezzo di un quadro umano, oggi minacciato da catastrofi prodotte in più casi dagli stessi uomini (stiamo pensando alle tante guerre in giro per il pianeta e ai disastri ambientali/ecologici/antropici che Trump disconosce) è bene che tutti prendiamo consapevolezza e memoria del percorso finora compiuto dalle nostre società e ci attrezziamo a sopravvivere ad ogni evenienza, che sarebbe bene evitare possedendo consapevolezza del futuro che ci attende.

 Sul blog ci soffermeremo sul passato, sui tempi trascorsi, nella convinzione che la memoria del passato (=la Storia) serva a mettere i fatti in prospettiva e nei limiti del possibile ci fornisca dei punti di orientamento su un mondo nuovo che, con noi o senza di noi, comunque arriverà, o forse e’ già arrivato, ma comunque che vorremmo fosse più solidale di quanto verosimilmente lo immagina il Presidente Trump.

 Sul blog continueremo a scavare sul passato storico, ma ci proponiamo congiuntamente di valutare, giudicare, riflettere. Siamo esseri umani perché desideriamo che il nostro futuro sia migliore del passato. Siamo esseri umani perché in una realtà solidale il nostro futuro non dipenda solamente dalle presunte brave persone, da quelle che frequentemente riteniamo, errando, in gamba e poi a cose fatte magari scopriamo che inseguono gli affari propri.  Da cittadini tutti siamo chiamati ad applicare le regole della democrazia ed ogni scelta che coinvolga la società dobbiamo esigere che venga affrontata dalla società attraverso le regole della democrazia. Serve quindi l’attenzione e, meglio, la partecipazione alla vita pubblica.

 Riteniamo che il futuro, obbligato per quanto possa essere dalle varie circostanze del tempo passato, dobbiamo tutti poterlo metterlo in prospettiva, poterne fissare gli obiettivi. Dobbiamo saperne individuare le cause e guidarne gli effetti perché esso sia migliore del passato. Tutto ciò avviene avvicinandosi ai problemi collettivi, alle soluzioni della politica. 

  La politica, e’ bene saperlo, non è matematica che fornisce una sola soluzione. La politica finora fornisce soluzioni buone per chi alla politica si dedica con le proprie visioni. Le visioni di ciascun essere umano sono differenti e per farle conciliare si partecipa alla vita politica. La politica è sede di confronto e -alla fine- di decisione. Si porta avanti quella che è la linea politica della maggioranza. 

  Cosi’ funziona la democrazia. Alla minoranza compete segnalare, denunciare le falle di chi sbaglia la guida. Governare e/o amministrare d'altronde, non significa comandare bensì guidare secondo un principio o un programma, esercitando il potere politico, amministrativo o spirituale su un paese, un territorio, una comunità.

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