I siciliani conoscono veramente la Sicilia?
Esterno di una masseria siciliana ancora molto attiva negli anni sessanta del '900 |
Su un libro datato di un venticinquennio fa, quando i giornali di mafia siciliana parlavano diffusamente, leggo che i mafiosi schedati nell'Isola erano 3.564 su una popolazione di cinquemilioni di residenti nell'Isola. Andando più indietro nel tempo, a poco più di un trentennio, un settimanale allora diffuso e credibile -Epoca- publicò l'elenco delle famiglie mafiose (5 agosto 1992) in un fascicolo speciale di 24 pagine.
Oggi i giornali non parlano più di mafia. Non vuol dire che essa sia scomparsa in Sicilia, tutt'altro! Mentre negli anni cinquanta/sessanta ed oltre si interressava di abigeati, sequestri di persone, di intrufolamenti nella Pubblica Amministrazione e poi via via di appalti pubblici truccati, oggi -leggiamo- che essa fa affari con la droga e magari con affarucci in prossimità della politica dei mascalzoni. Certo è, lo sappiamo tutti, che in tante strutture pubbliche per ottenere un servizio serve la parlata di quancuno per evitare che la prestazione dovuta arrivi dopo mesi, se non dopo anni.
Avremo modo di dover approfondire il mondo nostro, di noi siciliani. Sentiamo di doverlo fare grazie all'antica amicizia che abbiamo avuto col prof Anton Blok, professore universitario olandese, che scrisse un libro, aggiornato fino agli anni sessanta del '900, proprio sulla mafia locale. Si, proprio di quella di Contessa Entellina e zone limitrofe.
Il Prof. Blok è venuto a mancare poco più di sei mesi fa, dopo avere insegnato nelle più prestigiose università americane e nella sua Olanda.
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