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martedì 7 gennaio 2025

Leggiamo il mondo, senza dover ricorrere al mappamondo.

Corruzione pubblica (quella dei politicanti) e privata. 

 

Il Consiglio d’Europa
chiede all’Italia nel 2024

“misure decise per prevenire la corruzione in Italia
 nei confronti delle persone con funzioni esecutive
di alto livello”, tra cui il presidente del Consiglio
dei ministri, i ministri, i sottosegretari di Stato, i
commissari straordinari e speciali, i membri
degli uffici di collaborazione diretta, nonché
i membri della Polizia di Stato, dei Carabinieri e
della Guardia di Finanza”.




La corruzione, a quel che ci riferiscono gli studiosi, esiste da quando è comparso l’homo sapiens . Si tratta di un male presente in tutte le epoche ed è stato di tempo in tempo tollerato, giustificato, consentito da ampi settori della popolazione.  Certo, in più ambienti sociali, si e’ arrivati a un punto di svolta grazie all’evoluzione del pensiero sulla società e grazie allo sviluppo delle tecnologie dell’informazione che permettono di individuarla e combatterla.

  Le tangenti, la frode, il guadagno illecito, l’arricchimento privato a danno della comunità suscitano giustamente indignazione via via sempre più forte e ai nostri giorni la lotta  alla corruzione e’ posta tra le priorità dell’agenda politica nella stragrande maggioranza dei paesi del mondo.

  Molti governi concordano nel ritenere che la corruzione sia un timore da debellare. La lettura del fenomeno va centrata, da un lato,  nella corruzione privata, che riguarda quello che le aziende versano per far “prosperare” le loro attività, a cui va aggiunta l’appropriazione indebita  e lo sperpero dei fondi pubblici.

  La corruzione dei pubblici ufficiali, di coloro che ricoprono cariche pubbliche, e dei rappresentanti politici, suscita enorme fastidio tra la gente ed è causa della disaffezione dei cittadini nei confronti del sistema democratico.

 I sociologi sono coloro che individuano i confini nei comportamenti amministrativi fra il lecito e l’illegale, i legali ed i giudici sono coloro che sanciscono i comportamenti nelle sentenze.

  La lotta contro la corruzione dovrebbe coinvolgere tutti i cittadini. Servirebbe ovviamente un cambiamento di coscienza. C’è una frase di John F. Kennedy che va al caso: “Non chiederti che cosa possa fare il tuo Paese contro la corruzione, ma che cosa puoi fare tu, contro di essa”.

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