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domenica 5 gennaio 2025

La domenica serve anche per riflettere

 L’eucarestia - il Battesimo


Nel rito bizantino i sacramenti dell'iniziazione
cristiana (battesimo, comunione e cresima),
vengono somministrati contestualmente
e il battesimo avviene per immersione nel
fonte battesimale.



L’eucarestia costituisce fin dalle origini il momento centrale della vita delle comunità cristiane, come evidenziano le lettere di San Paolo: momento di comunione fraterna e di celebrazione della morte e risurrezione di Cristo.

La vita cristiana è di fatto segnata da due fondamentali cerimonie di culto su cui è San Paolo a  fornire la più profonda riflessione teologica:

 1) l’Eucarestia (ricordo attualizzato dell’ultima cena di Gesù con i suoi primi discepoli) che vorrebbe essere rito sacramentale di partecipazione alla vita divina e di unione dei fedeli tra loro (I Cor. 10,16-17: “Il calice della benedizione che noi benediciamo non è comunione con il sangue di Cristo? Il pane che spezziamo non è comunione con il corpo di Cristo? Essendo uno solo il pane, noi siamo un corpo solo, sebbene in molti, poiché partecipiamo tutti dello stesso pane”), (I Cor. 11,26 “Ogni volta che mangiate questo pane e bevete il calice, annunziate la morte del Signore finché egli venga).

2) Il Battesimo, e’ il rito della iniziazione cristiana a quella che vuole essere la vita nuova, l’atto di ingresso nella comunità dei salvati da Cristo, somministrato nel primo cristianesimo soltanto agli adulti in seguito alla conversione (Rm. 6,3-4:  O ignorate forse che tutti quelli che fummo battezzati per unirci a Cristo, fummo dunque sepolti con lui per il battesimo per unirci alla sua morte, in modo che, come Cristo e’ risorto dai morti per la gloria del Padre, così anche noi abbiamo un comportamento di vita del tutto nuovo).

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Una riflessione dei nostri giorni di

Piero Coda

La crisi della fede

 … ritengo che la domanda su Dio sia tenacemente, anzi inestirpabilmente radicata -in modo più o meno consapevole- nel cuore e nella mente di ogni persona, …

  I motivi sono essenzialmente due. Il primo di carattere squisitamente personale. Se le donne e gli uomini d’oggi,  come quelli di ieri  e di sempre, non continuassero ad interrogarsi intorno a questa realtà che interpella l’identità umana, la loro personalità risulterebbe tarpata nella sua espressione, nel suo cammino, nel suo destino. Il profondo e doloroso disagio esistenziale che a livello individuale constatiamo  nel nostro tempo, e che tocca tante persone, deriva in definitiva dalla mancata risposta alla domanda sul senso ultimo della vita.

  Il secondo motivo è di carattere collettivo, anzi oserei dire addirittura planetario. La nostra società -sia intesa come il piccolo ambito nel quale ci troviamo a vivere, sia guardata in modo ampio e universale- ha perduto tanti punti di riferimento morali, culturali, religiosi che l’hanno sostenuta nel passato e si trova disarmata di fronte alle acute sollecitazioni che derivano dal progresso tecnologico, dall’ingegneria genetica, ma anche dalla convivenza tra i popoli e in definitiva dall’orizzonte per la prima volta decisamente globale  della storia umana. Senza scavare nel senso ultimo del nostro esistere, non rispettando la libertà e le tradizioni di ciascuno, non è possibile fronteggiare adeguatamente queste enormi sfide.

 Sono perciò convinto che oggi sia necessario riproporsi ancor più radicalmente, in maniera genuina e onesta, con apertura di spirito e senza pregiudizi, la questione di Dio. E’ la problematica basilare per la sopravvivenza  e il futuro dell’esistenza umana, sia personale che collettiva. Poiché di essa, in definitiva, dipende la questione stessa dell’uomo.

Chi è Piero Coda

E’ dottore in filosofia presso l'Università degli Studi di Torino e in teologia presso la Pontificia Università Lateranense di Roma, dove ha anche insegnato dal 1985 al 2008. Attualmente è professore ordinario di ontologia trinitaria presso l'Istituto Universitario Sophiadi Lo Piano fondato da Chiara Lubich (dove è stato preside dal 2008 al 2020).

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