Annie Ernaux, scrittrice francese, studiata e pubblicata in tutto il mondo,
(Nt. 1° settembre 1940)
—Scandita da ricordi, fotografie, ricordi in casa e visite a luoghi, ci accorgiamo che la nostra esistenza scorre dentro il flusso dei ricordi della nostra esistenza.
—La memoria spronata dal nostro raccontare riesce nel prodigio di “salvare” la storia di generazioni coniugando vita e morte nella luce della bellezza del mondo.
— Gli episodi della vita di Annie Ernaux vengono narrati senza abbellimenti o interpretazioni, tralasciando le emozioni e frapponendo una distanza oggettiva; l'attenzione viene concentrata su ricordi materiali come le foto, su cui costruisce, per esempio, l'opera Gli anni.
La memoria
Svaniranno tutte in un colpo solo come sono svanite a milioni le
immagini che erano dietro la fronte dei nonni morti da mezzo
secolo, dei genitori morti anch’essi. Immagini in cui comparivamo
anche noi, bambine, tra altri esseri scomparsi prima ancora che
nascessimo, nella stessa maniera in cui ricordiamo i nostri figli
piccoli assieme ai loro nonni già morti, ai nostri compagni di
scuola. E così un giorno saremo nei ricordi dei figli in mezzo a
nipoti e a persone che non sono ancora nate. Come il desiderio
sessuale, la memoria non si ferma mai. Appaia i morti ai vivi,
gli esseri reali a quelli immaginari, il sogno alla storia.
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