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venerdì 24 gennaio 2025

Almasri, il «torturatore» libico accusato di crimini di guerra

 Diritti universali della persona?

 In Italia ne facciamo …. carta straccia


 
Torturatore di Stato, il capo della polizia
giudiziaria libica Najeem Osama Almasri
arrestato a Torino: era allo stadio per Juve-Milan.

È stato portato con un velivolo
del governo di Roma a casa sua.




 

La vicenda del generale libico Najem Osama Almasri, arrestato a Torino — era lì per assistere alla partita Juventus-Milan — ha dell’incredibile.  Sulla base di quanto riferiscono i media era persona inseguita da mandato di cattura della Corte penale internazionale e -incredibilmente- è stato immediatamente liberato sulla base di un cavillo giuridico o (verosimilmente) per una ragione di Stato. «Espulso perché pericoloso» ha spiegato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. 

 I suoi sodali lo hanno accolto in patria come un eroe dopo essere sceso da un aereo di Stato, pagato dai contribuenti italiani.

  La Repubblica italiana ha trasmesso al mondo intero un messaggio secondo cui  si possono commettere i peggiori crimini con la quasi certezza di farla franca. 

  Di fronte a quanto avvenuto, per coerenza, il nostro Paese potrebbe  uscire tranquillamente dall’accordo che ha istituito la Corte Penale internazionale, sottoscritto proprio  a Roma.

  Sulla base di quanto avvenuto, nella sostanza, il nostro Paese ha rivalutato i condannati, autori di massacri e di crimini contro l’umanità, al punto che con un aereo di Stato riporta un criminale a casa sua.  Gli osservatori esteri, e pure nazionali, sottolineano che il comportamento del nostro Governo ha esposto i giudici al ludibrio dei peggiori.  Molti giornalisti scrivono che in quanto Paese  abbiamo dato uno schiaffo storico, un’ingiusta umiliazione, ai tanti interpreti della migliore tradizione giuridica italiana in tema di salvaguardia dei diritti universali: da Giuliano Vassalli ad Antonio Cassese, a Fausto Pocar, che presiedette il tribunale per i crimini commessi nella ex Jugoslavia.

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