Studiamo e proviamo a capire chi è l’essere umano
In una serie di pagine ci proponiamo di riflettere attorno all’essere umano, ai suoi valori, a ciò che definiamo civiltà, culture, valori, società arretrate/avanzate, democratiche, conservatrici, illuminate ….cristiane, maomettane …
Riflessioni che abbiamo in più tempi e modi avviato, ma su cui torniamo frequentemente ad esplorare.
Procederemo come sempre avvenuto:
—con brevi testi, spesso per flash,
—con richiami storici, archeologici e scientifici,
—evocazioni di episodi, personaggi, punti di vista.
—negli approcci storico/antropologici che possono sembrare nuovi indicheremo la fonte.
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() Ciascuno di noi, ogni società ed ogni Paese, è diverso l’uno dall’altro perché e’ cresciuto e/o ha attraversato esperienze diverse e si è costruito un bagaglio di esperienza diverso.
() Noi esseri umani siamo spinti a cercarci e a volerci intendere (a volte a collaborare) anche se non ci identifichiamo con gli interlocutori. I libri di scienza (e di storia) ci spiegano che noi umani possediamo 1) un piccolo patrimonio genetico neanderliano 2) in noi sopravvive il DNA di alcune specie umane arcaiche 3) apparteniamo comunque tutti alla varietà dell’Homo sapiens.
() Dodicimila anni fa’, più o meno, il clima terrestre si stabilizzò, al termine dell’Era Glaciale, e gli scambi -sopratutto nell’area che oggi definiamo Medio Oriente- divennero importanti e fu qui, grazie alle temperature più miti, che iniziarono i primi esperimenti di agricoltura e di addomesticamento di varie specie animali. L’uomo cominciò nel nuovo contesto ad adattarsi alla vita sedentaria. Già settemila anni fa tutte le varietà di animali che oggi definiamo “domestici” erano stati addomesticati.
() E’ questo il contesto che consenti’ all’uomo di disporre di abbastanza cibo da garantire il sostentamento di altri suoi simili che, piuttosto che dedicarsi all’agricoltura diventavano vasai, sacerdoti, amministratori della comunità e già al V millennio a.C. cominciarono a spuntare i primi centri urbani.
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