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martedì 14 gennaio 2025

Nostri giorni

 La sanità.

(Appunti e riflessioni sollevati dalla lettura della stampa nei nostri giorni) -

La cosiddetta prima repubblica riuscì a varare il Servizio Sanitario che per qualche decennio ebbe tutti i caratteri di essere definito universale. Ai nostri giorni da universalistico che era rischia, sempre di più, di esserlo soltanto in teoria. Esso sulla stampa è diventato noto solamente per le liste d’attesa, che devono subire coloro che si rivolgono al SSN. Leggiamo sui media della carenza di personale che addirittura comincia ad interessare persino la medicina territoriale. 

All’origine della Riforma Sanitaria, quando furono abolite le Casse Mutue di Categorie, si volle introdurre il criterio «aziendale» per ridurre le cattive gestioni e gli sprechi, e negli ospedali le direzioni dei nosocomi furono messe nella condizione di «far quadrare i conti», il che fu anche una buona cosa in sé, salvo non esserlo affatto per sé quando si indussero le direzioni in questione a sollecitare i propri medici a privilegiare prestazioni che prevedono un maggiore rimborso rispetto ad altre meno «redditizie».

 Fu quella una distorsione che può impattare sulla spesa sanitaria complessiva, minando alla radice lo scopo ed il ruolo dei Dirigenti. E, in termini di indirizzo e di filosofia generale, può confliggere con gli sforzi e gli investimenti che vengono e che andrebbero fatti in prevenzione.

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