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Contessa Entellina - 8 settembre 1923 -Dopo la funzione di rito orientale l’Arcivescovo Greco Mons. Giuseppe Schiro’ esce dalla Chiesa accompagnato dalle musiche e dal popolo. |
Il tempo che scorre
Osservando la foto che ci è stata regalata anni fa da un americano in visita a Contessa e che l’aveva avuta trasmessa da suo nonno, persona nata e in parte vissuta a fine ottocento e primi decenni del Novecento qui, nel nostro paese di Contessa Entellina e poi, negli anni venti, emigrata negli USA.
La foto riprende la tradizionale processione che il giorno dell’8 settembre il clero ed i fedeli della ritualità bizantina effettuano nella Chiesa di ritualità romana, per celebrare la ricorrenza della giornata.
Era il 1923 e Contessa Entellina era già reduce dai grandi flussi migratori verso gli Stati Uniti iniziati subito dopo l’Unita’ d’Italia, nel 1860, e proseguita per tutta la metà dell’Ottocento. Il flusso si accelero’, consistentemente persino con migrazioni clandestine e repentine, dal 1884, dopo l’insediamento del governo di Crispi il cui fine iniziale fu di reprimere con lo stato d’assedio ed arresti di massa di centinaia di contadini che partecipavano e tenevano vive le rivendicazioni dei Fasci Siciliani, che a Contessa Entellina erano guidate anche, fra altri, dall’allora giovane don Ciccio LoJacono. Questi, nel corso dei primi decenni del Novecento sarà, verrà eletto, primo sindaco socialista di Contessa, e però verrà rimosso dal ruolo e dal mandato elettorale con l’instaurazione del regime fascista.
La foto che risale proprio a mesi dopo l’instaurazione del regime fascista mi è stata regalata da un americano, nipote di un collaboratore dell’allora sindaco Don Ciccio LoIacono, in visita a Contessa due anni fa. Egli mi ha raccontato ciò che dal nonno e dal padre ha saputo sul movimento dei Fasci Siciliani e sul ruolo del sindaco don Ciccio, costretto a lasciare la funzione di sindaco a causa dell’insediamento del regime fascista, ragione questa che indusse suo nonno ad emigrare.
Al giovane americano che mi ha donato la foto, una copia dell’originale, che il nonno gli aveva trasmesso, ho fatto visitare in quell’occasione la Chiesa della Favara e ho spiegato perché il suo antenato, come tutti i contessioti, conservava a modo di cimelio quella testimonianza di tradizione, a sfondo religiosa, dovuta alla presenza locale di due letture o ritualità, entrambe cattoliche, della religiosità cristiana.
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