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giovedì 12 gennaio 2023

Storia Culturale

 

L'esistenza, la censura e l'apertura verso ..(17)

Richard Hooker, teologo  anglicano inglese (Heavitree 1554-Bishopsbourne 1600) elogiò la musica come " cosa che delizia  ogni età e conviene a ogni condizione, adatta nel dolore come nella gioia". Per lui la musica costituiva elemento importante della vita morale, nel bene o nel male per la facilità nell':

esprimere e rappresentare alla mente, più intimamente di ogni altro mezzo sensibile, lo stare, il sorgere e il calare, il muoversi e l'incedere, lo svoltare e il mutare di tutte le passioni a cui la mente è soggetta; e nell'imitarle in modo tale che se ci raffigura lo stesso stato in cui è la nostra mente o quello direttamente opposto siamo non più contenti di quello stato che viene confermato di quanto non siamo attirati verso quello opposto. Nell'armonia si percepisce l'immagine stessa e il carattere della virtù e del vizio, la mente è deliziata dalla loro rassomiglianza e spinta dalla loro ripetuta iterazione ad apprezzare la cosa stessa.

  Per le ragioni ricordate, aggiungeva però, "non c'è nulla che sia più contagioso e pestilenziale di alcuni tipi di armonia".


  Le conquiste culturali rinascimentali procedevano simultan eamente con la crescita dell'idea della creatività umana. Fino ad allora il solo vero creatore era Dio e l'arte doveva limitarsi all'imitazione della natura (questa creazione divina). Ci si avvicinava alla convinzione-possibilità della piena creatività umana.

  Philip Sidney (1554 – 1586),  poetamilitare e cortigiano britannico, riteneva che l'ispirazione divina aiuta il poeta a trascendere la natura: 

 Soltanto il poeta disdegnando il legame di alcuna soggezione, innalzato dal vigore della propria fantasia, produce un'altra Natura nel rendere le cose migliori di quello che sono nella realtà, o del tutto nuove; forme quali mai si trovarono nella Natura. ... (...) Egli procede in tal modo di pari passo con la Natura, non mantenendosi entro il ristretto ambito dei suoi doni ma muovendosi liberamente entro lo Zodiaco del proprio spirito.

  La Natura non mostrò mai la terra in veste così adorna come hanno fatto diversi Poeti, né con fiumi altrettanto piacevoli, con alberi altrettanto pieni di frutti, con fiori altrettanto profumati, né con altra cosa che possa rendere più leggiadra la troppa amata terra. Il mondo della Natura è di ottone, quello dei poeti è d'oro.

 (Segue)

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