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sabato 14 gennaio 2023

IL NOVECENTO = Il secolo dell'ottimismo, del grande sviluppo e pure di due guerre mondiali (10)

 Il Terremoto del Belice

14 gennaio 1968

Cominciamo da una premessa

 Sembrano secoli ed invece siamo al sesto decennio dopo gli anni sessanta del Novecento. Solamente una minoranza le persone viventi che tuttora hanno la memoria puntuale su cosa accadde lungo quel decennio. Un decennio crocevia fra una vecchia visione del vivere e quella che tuttora possediamo.

==Era in corso la guerra del Vietnam e la più grande potenza del pianeta, gli Usa, erano là impantanati;

==Sembrò che stesse per scoppiare la terza guerra mondiale a causa della "crisi di Cuba";

==Il movimento sindacale era forte e determinante nella vita del Paese e possedeva maggior protagonismo rispetto ad oggi grazie anche all'avvio -allora- dei primi governi di Centro-Sinistra;

==I nomi dei grandi protagonisti mondiali che contribuirono ad archiviare parte del vecchio mondo "sia sociale che culturale" post seconda guerra mondiale vanno dai Kennedy ad Aldo Moro, da De Gaulle a Giovanno XXIII, da Martin Lutero a Che Guevara, da Mao al governo militare in Grecia, dal Movimento Studentesco alla Primavera di Praga, dalla conquista della Luna al primo trapianto di cuore, dalla critica ai Matusa ai capelloni ed ai Beat, dalla società contadina a quella della trasgressione, dai classici ai Moravia ed ai Sciascia, da Basaglia a Marcuse e ai Beatles.

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Chiudiamo col constatare ... 

  Sul blog sono centinaia e centinaia le pagine che riguardano l'evento sismico che nel gennaio 1968 sconvolse il millenario stile di vita della Valle del Belice. 

 La Valle assistette nella notte fra il 14 ed il 15 gennaio ad un violento terremoto del 9° grado della scalla Mercalli. Nei giorni successivi si susseguirono altri fenomeni sismici che completarono l'opera di distruzione.

  Furono rasi al suolo Gibellina, Salaparuta, Poggioreale, Montevago ed altri centri che, come Contessa Entellina, subirono gravissimi danni a carico delle abitazioni, le quali nella stragrande maggioranza dei casi, erano costruite con tecniche rudimentali risalenti a secoli passati e pure esse divennero inabitabili.

 Il bilancio finale fu di 400 morti, 1000 feriti e oltre 100mila senza tetto, costretti in ampia parte ad emigrare o a vivere per decine d'anni in baracche a causa della lentissima risposta arrivata dalle autorità governative.

 Nella Valle vennero a causa del terremoto cancellate antiche opere d'arte che testimoniavano vicende storico-sociali dei modelli di vita trascorsi lungo i secoli..

  Ai nostri giorni i 14 centri della Valle hanno completato il processo di ricostruzione ed urbanistico ed il loro volto è completamente cambiato da quello degli anni '60 del Novecento. 

 Resta completamente irrisolto tuttavia il problema della instaurazione di un assetto socio-economico in linea con gli stili di vita del terzo millennio e ciò fa dire a tanti che le enormi spese della ricostruzione edilizia si stanno rivelando "sperpero" dal momento che la stragrande parte del patrimonio edilizio privato (e quello pubblico) non risulta fruito a causa dell'emigrazione generalizzata e di massa avvenuta lungo il cinquantennio che va dagli anni sessanta del '900 ad oggi, e che continua nell'inerzia di chi della Politica dovrebbe occuparsi.

 Le strutture pubbliche realizzate, pure esse, frequentemente danno la sensazione di strutture realizzate ... nel deserto, e -peraltro in buona parte- esigono risorse di recupero.. 

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