Il mercato della casa,
allarme dei proprietari
Entro il 2030 occorrerà rispondere all'obbligo per tutte le case usate di avere una classificazione energetica almeno in classe E. Fra tre anni occorrerà salire alla classe D.
La norma -a leggere i giornali- non appare attuabile nei tempi e nei requisiti. I dati Istat dicono che almeno 8 milioni di edifici sono stati costruiti prima si varassero norme che rendevano obbligatoria per gli immobili nuovi l’adozione di misure tese a contenere i consumi dell’edificio.
L’obbligo impone che tutte le case usate posseggano entro il 2030 una classificazione energetica almeno in classe E; inoltre nel giro di tre anni debbano salire alla classe D.
Secondo i dati Enea dello scorso novembre nelle certificazioni effettuate nel 2021 le abitazioni di classe E F G (quelle per cui bisognerebbe intervenire) rappresentavano il 76% del totale.
Il miglioramento di classificazione degli edifici si ottiene effettuando gli stessi interventi previsti oggi per il superbonus e quindi: a)coibentazione dell’edificio, b) cambio della centrale termica, c) possibilmente sostituzione degli infissi d)installazione del fotovoltaico.
A differenza di quanto accade per il superbonus, il costo sarebbe per buona parte a carico di proprietari, con molti che non potrebbero far fronte alla spesa. Da qui l'evidente reazione del mercato delle case che comincia a deprezzarsi.
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