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giovedì 12 gennaio 2023

Addio a Biagio Conte. E' morto oggi a 59 anni dopo una grave malattia

 Era il 19 Maggio 2015 quando 

La foto con cui per il Blog
abbiamo ripreso,
nel maggio di 8 anni fà,
Biagio Conte di
passaggio a 
Contessa Entellina

Biagio Conte, il missionario laico fondatore della Missione  Palermo dove ha sempre ospitato gli "abbandonati" della terra siciliana,  quando nel suo giro a piedi attraverso la Sicilia fece tappa a Contessa Entellina portando sulle spalle la Croce, il simbolo degli "umiliati" di tutti i tempi.

 Quel pomeriggio, proveniente da Montevago, aveva raggiunto Piano Cavaliere dove fu accolto con molto entusiasmo dai residenti nel borgo che hanno aperto appositamente per lui la Chiesa.

 In serata Biagio Conte arrivò a Contessa ed ha raggiunto la Chiesa della Favara dove il parroco di allora, padre Giorgio Ilardi, stava celebrando la messa.  

 Qui il missionario palermitano, al termine del rito, fu circondato dai fedeli e da altri numerosi contessioti.

 La missione di Palermo versava in difficoltà, per il mancato aiuto, che in precedenza era stato promesso dalle istituzioni pubbliche, poi non rispettato. 

 L'itinerario che Egli -allora- si era proposto di seguire dopo il passaggio a Contessa E., -a piedi e con la Croce sulle spalle- fu in direzione di Campofiorito, Corleone, Ficuzza, Marineo per poi raggiungere Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela.

Chi fu?
Figlio di un facoltoso imprenditore palermitano, lasciò la casa e la famiglia e raccontava ai media: "Mi addentrai tra la natura e le montagne all'interno della Sicilia iniziando un'esperienza di eremitaggio tra montagne, laghi, fiumi, sotto il sole, la luna e le stelle. Poi successivamente cominciai a sentire sempre più che Gesù, l'uomo giusto che ha donato la vita per noi, mi portava con lui per fare una esperienza che successivamente avrebbe stravolto tutta la mia vita; ho camminato molto scaricando le tensioni e le scorie della vita mondana, nel silenzio e nella meditazione mi sentivo sempre più libero e pieno di pace, non avevo nulla con me, eppure era come se avessi tutto".
Ed ancora: "Ho iniziato a camminare, da pellegrino, attraverso le regioni d'Italia fino ad arrivare ad Assisi, da San Francesco, a cui ho tanto sentito di ispirarmi per la sua profonda umiltà e semplicità e per l'aver donato la sua vita per Gesù e per il nostro prossimo. Durante il lungo viaggio ho incontrato diversi poveri e trasandati che mi riportarono alla mente quei volti poveri e sofferenti che vedevo nella città di Palermo".    
Da qui la decisione di "Dedicare la mia vita per i più poveri dei poveri". "Dopo l'arrivo ad Assisi, davanti la tomba di San Francesco, nei luoghi dove il Santo ha dedicato e donato la sua vita, sentii nel mio cuore di vivere la mia vita da missionario. Ebbi una reazione impulsiva, volevo andare in Africa o in India, e invece mi sento riportare nella città dove non volevo più tornare, Gesù ha voluto che la Missione nascesse proprio nelle strade di Palermo; partendo dalla stazione centrale tra i vagoni e le sale d'aspetto, angoli di strada, marciapiedi, panchine dove tanti fratelli dormivano e passavano intere giornate tra l'indifferenza più assoluta".

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