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giovedì 12 gennaio 2023

IL NOVECENTO = Il secolo dell'ottimismo, del grande sviluppo e pure di due guerre mondiali (9)

 Il suffragio universale

(ma solo per gli uomini)

All'inizio del Novecento il Paese presenta un volto molto povero sul piano sociale: 138 milanesi guadagnano più di centomila lire all'anno ed il resto della popolazione ritiene un miraggio quello di raggiungere cento lire al mese

Le paghe in linea generale ruotavano sulle due o tre lire al giorno. Da noi, nel Meridione, a Contessa E. un bracciante raramente riusciva a portare a casa una lira al giorno.

Un chilo di pane costava 40 centesimi (quasi mezza giornata di lavoro); mezzo chilo di pasta 25 centesimi; 2,50 grammi di carne 40 centesimi. I contadini non erano assolutamente in condizione di comprare vestiti o scarpe nuove. L'analfabetismo era una regola.

Nel contesto di diffusa povertà cominciò ad affermarsi negli ambienti operai e contadini il Partito Socialista che si fece a sua volta promotore della nascita delle Camere del Lavoro e delle Leghe operaie e contadine.

 I minatori, in Sardegna, entravano nelle gallerie sotto-terra per otto ore e con la paga (per le donne) di 0,60 lire e ove già esperte al massimo di 1,20 lire; per i minatori uomini la paga poteva oscillare da 0,80 a 2 lire.

Su pressione dei socialisti, in quel primo decennio del Novecento era entrata in  vigore l'assicurazione obbligatoria per gli infortuni sul lavoro.

Già nel 1900 oltre mezzo milione di italiani (di cui più della metà analfabeti) erano andati a cercare fortuna in America, generalmente stipati come bestie sulle navi che per arrivare a New York impiegavano poco più di un mese, ed oltre un mese e mezzo per raggiungere il Brasile. Sulla nave, pur essendo tutti italiani non si capivano fra loro.

Ed a Contessa come andavano le

cose necessarie per il vivere?

Qui, riportiamo la tessera
di iscrizione al Partito
Socialista di Nicolò Barbato,
la guida del Movimento dei
Fasci Siciliani di Piana degli
Albanesi.

A Contessa la sezione
locale, prima dell'iniziativa
repressiva di Fr.sco Crispi,
contava sui 150 aderenti.
Proprio nel periodo che stiamo trattando (Il primo decennio del Novecento) già il paese era svuotato da oltre sette anni: dalla tragica fine del Movimento dei Fasci Siciliani. 
Ai primi del Novecento la gran parte (la maggioranza) dei nativi di Contessa E. risultavano ormai tutti residenti a New Orleans.
 Più testi storici dedicati alla emigrazione dall'Isola, all'unisono, citano Contessa Entellina come il primo paese  dell'Isola che in assoluto si era svuotato successivamente all'esito non positivo dei moti dei Fasci Siciliani. 
Ciò è comprensibile considerando la circostanza che già -dal dopo Unità d'Italia- con l'iniziativa dei fratelli Vaccaro di non accettare lo statu quo latifondista esistente dall'epoca borbonica e di emigrare negli Usa, oltre duecento contessioti li avevano seguiti a New Orleans già subito, in quel  1860; da New Orleans quei primi emigrati avevano ri-chiamato i familiari ed i congiunti  vari. 
 Pertanto, la via dell'America, già dopo la repressione del governo Crispi del  4 gennaio e seguenti del 1894,  era stata ormai aperta da tempo, e per i contessioti essa era più che consolidata rispetto alle realtà diverse dell'isola.

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