Corruzione di pubblici ufficiali.
L'Italia non è sola su questo aspetto della vita pubblica
Il vocabolario così si esprime a proposito della corruzione: Degenerazione spirituale e morale, depravazione; totale abbandono della dignità e dell'onestà.
Al di la' di ciò che spiega il dizionario, noi italiani conosciamo bene sia il significato che la consistenza del termine; non per nulla siamo piazzati in buona posizione nella graduatoria mondiale dei paesi dove politici e grand commis sanno come si saccheggiano le casse dello Stato e degli Enti Pubblici.
Domenica scorsa la polizia anti corruzione ha fermato il vice ministro delle Infrastrutture Vasyl Lozynsky, colto mentre incassava una mazzetta da 400 mila dollari per agevolare la firma di contratti per la riparazione del sistema elettrico.
Lozynsky pare sia sotto inchiesta anche per l’acquisto di generatori utilissimi a sopravvivere ai blackout causati dagli attacchi missilistici russi, ma pagati a settembre a prezzi gonfiati. Come da prassi di tutti i "corrotti" il vice ministro nega le accuse, ma intanto per lui sono scattate le manette.
Ed intanto: le agenzie di stampas informano che sono stati indotti a dimettersi dagli alti incarici pubblici Vyacheslav Negoda e Ivan Lukerya, numeri due rispettivamente ai ministeri delle Comunicazioni e Territori e Sviluppo. Ieri si era, ancora, dimesso anche il vice Procuratore generale dello Stato Oleksiy Symonenko, e pure il numero due dell’ufficio presidenziale Kyrylo Tymoshenko.
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