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martedì 24 gennaio 2023

Rievocazioni. Disumanità della seconda guerra mondiale

 Il testo più celebre sulla Shoah è il Diario di Anne Frank, che ha venduto oltre 30 milioni di copie in tutto il mondo ed è tra i dieci best-sellers di sempre.

Uno dei disegni di Aat Breur-Hibma, artista 
sopra-vissuta a Ravensbrück.

  Sfogliando i giornali di questi giorni è facile leggere che i libri in uscita per la imminente Giornata della memoria, un buon numero, se non la maggioranza, sono scritti da donne. Molti di questi libri sono raccolte di lettere, diari o parziali autobiografie. Nel libro di Aat Breur-Hibma, artista sopravvissuta a Ravensbrück, ci sono anche i disegni.

   Sulla Shoah, le tante donne che hanno scritto e continuano ancora a scrivere, hanno rifiutato la damnatio memoriae a cui sono state da sempre condannate per i grandi eventi del passato, come se non vi avessero sempre partecipato o, almeno, non li avessero subiti pure esse, oltre agli uomini.

  Oltre 70 anni fa le donne sopravvissute ai lager hanno intuito che quella folle volontà nazista che pretendeva di annullare uomini e donne, le rendeva, per la prima volta nella storia, protagoniste di pari diritto con gli uomini nella battaglia per impedire quell’annichilimento.

  Se oggi conosciamo e leggiamo non solo Anne Frank e Charlotte Salomon e varie centinaia di altre testimonianze di donne, ciò accade perchè il merito va proprio a una memoria ampia che non si è persa e che, spesso, figlie e nipoti hanno ritessuto con pazienza certosina i racconti familiari.

  Conservare la memoria, nel modo che per ciascuno è confacente, dovrebbe essere opera di ciascuno e le stesse istituzioni pubbliche, attraverso la scuola, dovrebbero adoperarsi ed insegnare l'onere del tramandare.

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