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sabato 21 gennaio 2023

Politica ed economia. Sarà colpa dell'epidemia da covid, ma l'inflazione divora pensioni e retribuzioni da lavoro

Risparmiare ai nostri giorni  non è più -come un tempo ci dicevano i nostri genitori- una garanzia per future disponibilità.

Le politiche governative da sempre tendono ad attingere (senza informare nessuno) ai depositi bancari, attraverso ondate continue inflazionistiche. Nei mesi recenti le fiammate dei prezzi energetici e l’inflazione generalizzata, sempre più in risalita, stanno dimostrando che se il conto bancario era arrivato al livello giusto per sostituire l'auto di famiglia, adesso mancato ulteriori risparmi perchè i listini prezzi delle case automobilistiche sono lievitati, e di parecchio. Di conseguenza l'Euro si è svalutato. Da qui i tanti risparmiatori che -ai nostri giorni- si convingono che non conviene conservare denaro per ritrovarlo domani con un potere d'acquisto dimezzato dalle politiche governative inflazionistiche.

 Dall'analisi FABI (l'associazione delle banche) leggiamo: L’inflazione e il caro-vita hanno invertito così la tendenza al risparmio degli italiani: dopo quattro anni di costanti aumenti, nel 2022 il saldo totale dei conti correnti delle famiglie del nostro Paese è diminuito di quasi 20 miliardi di euro. Da agosto a novembre si è registrato, infatti, un calo di 18 miliardi da 1.177 miliardi a 1.159 miliardi, con una riduzione dell’1,5%. Già a giugno, rispetto a maggio, c’era stata una prima diminuzione di 10 miliardi. 

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