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lunedì 2 gennaio 2023

IL NOVECENTO = Il secolo dell'ottimismo, del grande sviluppo e pure di due guerre mondiali (1)

IN BREVE

Era il tempo della "bella époque"

Parigi per la fantasia dei provinciali di tutta Europa significava "gioia di vivere".

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Si presentò in quell'inizio di secolo nell'Europa più avanzata un mondo inondato di luci e di colori dei caffè "chantant", delle sale da ballo, delle musiche, delle galanterie, degli affari e dei guadagni, che conducevano o facevano immaginare una vita leggera e mondana.

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   All'inizio del '900 gli italiani erano circa 30milioni.

   Nelle città, a Palermo, iniziarono a comparire la luce elettrica e i primi ascensori nei grandi palazzi e cominciarono ad essere vendute alcune, (poche) copie di giornali-quotidiani.

   Sempre a Palermo cominciava a circolare qualche vettura Fiat. La fabbrica torinese era stata costituita con un capitale sociale, da pochi anni, pari a lire 800.000. All'inizio del secolo  in tutta Italia circolavano appena 226 automobili. In alcune città cominciano comunque ad avviarsi le opere per consentire le prime tramvie, realizzate da imprese francesi e belghe.

   I grandi passi in direzione del Progresso venivano esposti ed enfatizzati all'Esposizione Universale di Parigi. L'art nouveau all'apice del successo con la partecipazione di artisti provenienti da tutto il mondo.

   Dal punto di vista sanitario non si sapeva bene cosa fosse la "malaria" che veniva definita il "male sottile" ed era diffusa in tutte le province del Paese, tranne in cinque.  

  Sigmund Freud da Vienna apriva la via per indagare i misteriosi segreti degli affetti e delle emozioni (viene pubblicata l'interpretazione dei sogni, di Sigmund Freud) e in Italia Guglielmo Marconi aveva già in corso gli esperimenti di percezione del segnale che avrebbe condotto al telegrafo senza fili.

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Breve CRONOLOGIA su Politica, Scienza, Cultura

1900

Le elezioni politiche segnano lo spostamento a sinistra del Paese; da poco era stato fondato il Partito Socialista.

Umberto I di Savoia è ucciso a Monza dall'anarchico Gaetano Bresci; gli succede Vittorio Emanuele III. 

I fratelli Lumiere progettano uno schermo per l'Esposizione di Parigi.

A Torino viene fondata la prima università popolare italiana.

 Muore a Weimar il filosofo Friedrich Willhelm Nietzsche. 

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  Di Contessa Entellina di 

allora cosa rievocare?

1) Nessuno nella realtà locale sapeva cosa fosse una lampadina: le notti locali venivano infatti illuminate dalle lanterne ad olio e dalle candele. Esisteva in paese un dipendente comunale che all'imbrunire si incaricava di accendere i lampioni lungo le strade principali. Le strade esterne alla odierna via Morea restavano praticamente al buio.

2)  Quella Contessa Entellina -sotto il profilo umano- somigliava un pochettino alla Contessa Entellina di oggi: tendeva ad essere disabitata ed abbandonata dalle più vitali sue energie umane. Proprio come capita ai nostri giorni.

La gran parte della gente era emigrata in direzione di New Orleans per cercare fortuna. Il grosso del deflusso, dopo la prima grande ondata nell'immediato periodo post-garibaldino, si era avuta negli anni '90 dell'Ottocento, nel decennio prima dell'inizio del nuovo secolo (il '900), quando parecchie intere famiglie furono "costrette" a scappare -letteralmente- notte tempo in seguito alla brutale repressione poliziesca, imposta nella Sicilia Occidentale ed altrove dall'arbëreshe primo ministro, Francesco Crispi, contro il Movimento dei Fasci Siciliani che a Contessa Entellina fu molto attivo e soprattutto partecipato dalla gran parte delle famiglie, grazie anche alla costante e premurosa attenzione che prestava ad esso il sindaco e sindacalista socialista del vicino comune di Corleone, Bernardino Verro. Personaggio molto attivo, impegnato a coordinare il Movimento locale di Contessa E., fu l'allora giovane Don Ciccio LoJacono, e non mancò di dare il sostegno culturale ed umano pure il parroco locale Nicolò Genovese.

3) Nella New Orleans di quell'inizio del Novecento, nasce il primo Jazz che spontaneamente si diffonde nella regione del delta del Mississippi. Numerosissimi contessioti, lì emigrati, costituiscono varie bande e complessi che animano le strade ed i locali della città a cui, con spirito e sfogi diversi, appiccicano nelle denominazioni (e nei sentimenti)  il ricordo e richiamo di Contessa Entellina.

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