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lunedì 2 marzo 2020

Motivi per riflettere. Noi gente del XXI secolo

«Il coronavirus è ad alto livello di contagiosità, ma a bassa percentuale di patogenesi. Nel senso che c’è una buona percentuale di rimanere infettati dal coronavirus, ma il suo livello di virulenza è piuttosto basso. È un virus che colpisce le vie aeree, ma la patologia più frequente si riduce a un semplice e comune raffreddore».
«Il problema è che il virus entra in circolo di pazienti che sono fortemente immunocompromessi o che hanno patologie gravi pregresse, per cui anche un microrganismo a bassa patogenicità diventa altamente pericoloso. Infatti noi infettivologi oggi più comunemente diciamo che non si muore in Italia per coronavirus, ma con il coronavirus. In sostanza le persone, che purtroppo sono decedute, già di per sé erano arrivati a fine vita. Un po’ è quello che noi vediamo con i decessi in ospedale per i germi multi resistenti agli antibiotici che ogni anno fanno moltissime vittime. Non colpiscono il soggetto sano, ma diventano pericolosi e mortali se aggrediscono un soggetto debilitato, un paziente di rianimazione che ha già condizioni altamente precarie per cui è più facile avere complicazioni per patogeni che per un soggetto sano sarebbero facilmente superabili».
«L’allarme sulla base di quelle che sono le informazioni che arrivano dai dati accertati in Italia, va sicuramente smorzato. Le patologie del coronavirus colpiscono soggetti che hanno una aspettativa di vita molto bassa, che hanno patologie gravemente debilitanti e che sono in condizioni immunitarie assai compromesse. E’ bene ribadirlo». 
da una intervista rilasciata a LA SICILIA.

Annalisa Chirico, giornalista e scrittrice
Si può dire che certe abitudini alimentari cinesi non sono compatibili con gli standard sanitari occidentali? La Cina sconta gli squilibri di una crescita troppo rapida
Antonio Polito, giornalista Corriere della Sera
Con Quota 100 abbiamo spinto i medici ad andare in pensione prima, siccome ora mancano i medici col Milleproroghe li spingiamo a restare al lavoro fino a 70 anni.
Un Paese che non sa più in che direzione andare.

Luigi Marattin, parlamentare
Sono provvisori, ma per la prima volta abbiamo i dati Istat sulla crescita 2019 (quella che secondo il governo Lega-M5S doveva “esplodere” grazie a Rdc e quota 100): +0,3%, il valore più basso degli ultimi 5 anni, che fa schizzare la pressione fiscale al 42,4%. Un anno bellissimo.

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