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venerdì 3 aprile 2020

Stile di vita. Tagliarsi i capelli al tempo della pandemia

Recarsi dal barbiere non si può

Un bel numero delle nostre abitudini di vita stanno per essere superate, almeno fino a quando dureranno le prescrizioni governative mirate a salvaguardarci  dal coronavirus. 
Tagliarsi i capelli da quando vige la "quarantena" è divenuto impossibile, a meno che in casa fra i familiari non ci sia qualcuno che sappia (bene o male) usare forbici e pettine.

I giornali riferiscono di sette persone che si erano recate, a Catania, presso il loro abituale barbiere per farsi sistemare la capigliatura ed erano in possesso del foglio prescritto su cui avevano riportato la motivazione per cui si erano allontanati da casa.
I poliziotti hanno effettuato un controllo all’interno del locale dove veniva esercitata l'attività di barbiere e hanno rilevato che in uno spazio di appena 12 metri quadrati senza finestre e senza prese d’aria, era stata allestita l’attività, il salone come diciamo in Sicilia.
Un giovane era intento a tagliare i capelli a un cliente e altri sette avventori, tra i quali tre minori, attendevano il loro turno, sprovvisti di qualunque dispositivo di protezione e senza rispettare le distanze di sicurezza fra di loro.
Gli agenti hanno proceduto a ritirare le relative autocertificazioni, nelle quali tutti e sette gli avventori affermavano di essersi recati in quel luogo per farsi tagliare i capelli e li hanno sanzionati per il mancato rispetto delle prescrizioni normative.
Al barbiere è stato contestato l’esercizio dell’attività in contrasto con le misure di contenimento del Covid-19;  gli è stata anche contestata la mancata iscrizione alla Camera di Commercio e all’albo degli artigian.

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