I tedeschi occupano l'Italia
Uno dei leader del movimento partigiano fu Sandro Pertini |
Avvenne che dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e l'uscita dell'Italia dall'alleanza con la Germania la maggior parte del territorio italiano fu occupato dalla Wehrmacht (forze armate tedesche), con eccezione della parte meridionale che era stata raggiunta dalle forze angloamericane, dopo lo sbarco in Calabria il 3 settembre.
Prima dell'occupazione tedesca la premessa fu rappresentata dalla decisione del Comando Supremo Tedesco (OKW) di difendere palmo a palmo il territorio italiano, secondo l'ipotesi di arrestare il nemico anglo-americano più a sud possibile per tenerlo quanto più lontano dal confine meridionale del Reich.
Ciò che stupisce è la rapidità con la quale le forze tedesche poterono procedere al disarmo dell'esercito e delle altre specialità militari italiane, non solo sul suolo patrio ma anche nelle aree di occupazione italiana (Grecia e non solo).
Gli storici spiegano che i comandi tedeschi avevano programmato già dalla primavera del 1943 l'eventualità di subentrare ai comandi italiani nell'eventualità di un collasso militare dell'alleanza. Già in Aprile i dirigenti nazisti (Himmler) proposero a Mussolini la formazione di unità speciali, sull'esempio delle SS, destinate a rafforzare il fronte interno e a garantire la tenuta del potere fascista.
All'immediato collasso dell'Esercito Italiano all'indomani dell'8 settembre '43 subentrò a difendere l'onore del Paese la Resistenza dei Partigiani. |
I timori tedeschi, accresciuti dopo lo sgombero della Tunisia e lo sbarco angloamericano in Sicilia il 9 luglio, furono accresciuti dal colpo di stato del 25 luglio, che rivelò fra l'altro l'assoluta inconsistenza di ogni capacità di resistenza del vecchio fascismo. Col governo Badoglio e con le ripetute dichiarazioni "la guerra continua" la diffidenza nazista non venne meno e forti contingenti tedeschi furono inviati in Italia.
Sta tutto nel clima ora tratteggiato l'immediata reazione sul suolo italiano dei tedeschi che a poche ore dall'armistizio dell'8 settembre 1943 riuscirono a bloccare il grosso dell'esercito italiano sia nella penisola che, soprattutto, nei Balcani che erano il settore di operazione di guerra che spettava all'Italia.
In poche ore l'Esercito Italiano fu messo in scacco e la gran parte dei militari deportati ai lavori obbligati nel Reich.
Il compito di liberare il paese non spettò più all'Esercito ufficiale ma alle organizzazioni partigiane; organizzazioni che dedicarono l'animo all'impresa di liberare l'Italia.
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