Sicilia/Italia
Classe politica: si capisce perchè ...
Quando si dice che la classe politica italiana non è all'altezza del compito, non si esagera.
Leggiamo che "Nel Parlamento eletto il 4 marzo 2018, oltre un terzo dei componenti non aveva mai presentato la dichiarazione dei redditi, quindi tecnicamente era disoccupato. Chi non aveva un mestiere, chi non aveva fatto esperienze comuni e chi non aveva partecipato a scuole di politica e organizzazione, di efficienza, di economia, si è trovato di botto catapultato dentro le ovattate aule di Montecitorio e Palazzo Madama".
Si spiega perchè "In questi ultimi trent’anni la qualità delle leggi è sempre più diminuita perché parlamentari incompetenti mettono il loro suggello e le approvano, molto spesso senza cognizione di causa".
Ancora: "Quando il parlamentare ha finito il suo mandato, riceve un vitalizio se la legislatura ha superato la soglia di quattro anni, sei mesi e un giorno. Si tratta di un vero e proprio privilegio perché non c’è nessun lavoratore in Italia che riceva assegno pensionistico o vitalizio se non raggiunge la soglia di trentacinque o trentotto anni di contribuzione, a seconda del settore".
Abbiamo fatto populismo ?
No, è proprio fra le file dei populisti che quei numeri trovano ampia sostanza e dimostrazione.
Sicilia indietro: perchè ?
Nell’Isola (Sicilia) poco più di un lavoratore su due impiegato nella pubblica amministrazione svolge la propria attività in smart working.
Ha la possibilità di fruire del lavoro agile esattamente il 60% dei lavoratori, una percentuale ben inferiore rispetto a quella mediamente registrata a livello nazionale (la media delle percentuali disponibili è pari al 68,5%).
Contessa
Macellerie, vendite vini, ma anche pizzerie e ristoranti. E' quello del commercio alimentare locale che riesce a resistere e che punta tutto o quasi sulle consegne a casa, a domicilio. C'è anche la possibilità di acquistare localmente frutta e verdura, ma ritirata a giorni alterni con provenienza dalle aree costiere.
La mappa del commercio che resiste nella piccola realtà contessiota non è in verità -e tutto sommato- tanto vario e nemmeno tanto ricco. Qualcuno ci ha ricordato che chi avrebbe dovuto si è scordato di far arrivare, almeno una volta la settimana il pesce.
La straordinaria difficoltà, dettata dall'emergenza sanitaria non è comunque solamente degli acquirenti è pure degli operatori che hanno provato a organizzarsi come meglio possono. Tutti -consumatori in primis- in questi giorni hanno provato a reinventarsi stando a casa.
Come desidera il governo, i pochi, pochissimi operatori commerciali locali hanno provato a rilanciarsi sul mercato grazie all'e-commerce, delivery e consegne a domicilio. Ma si capisce subito che siamo lontani dalle tecniche avanzate delle città e dei centri costieri.
Di queste esperienze qualcosa resterà a epidemia cessata.
Così riteniamo.
Così riteniamo.
La discussione recente -in paese- verte sulla possibilità di potersi recare in campagna (senza dover rischiare sanzioni) per predisporre e impiantare l'orto estivo.
Già parecchi terreni, più prossimi all'abitato e soprattutto a valle, sono arati e qualcuno ha già collocate le piantine.
Alla gente pare che interessi poco la problematica se l'autorizzazione a potersi recare in campagna competa al premier Conte o al governatore Musumeci.
Alla gente pare che interessi poco la problematica se l'autorizzazione a potersi recare in campagna competa al premier Conte o al governatore Musumeci.
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