Chiunque assolve a posizioni evidenti (diciamo pure: di spicco) nella società è inevitabile che venga scrutato in ogni azione e nel comportamento complessivo. che intrattiene.
Trattenendoci al nostro piccolo contesto di Contessa Entellina è ovvio, ed è pure auspicabile, che la gente segua -quasi da vicino- ciò che avviene o ciò che non avviene ad opera degli amministratori locali, del clero, del corpo insegnante. Insomma ad opera dell'intero complesso istituzionale.
Sottrarsi ai giudizi, ora elogiativi ed ora critici, è come voler dire qui la democrazia con tutto il suo portato vale e/o non vale.
E' scontato che i personaggi pubblici nei loro comportamenti possano diventare pietra d'inciampo. Chi risalta nel contesto sociale diventa automaticamente indicazione che può trasformarsi in "proposta" e concretizzarsi, per altri, in problema.
E' facile suscitare valutazioni che possono inclinare verso displuvi più differenti provocando comportamenti con strane mescolanze di fascino imitativo e contemporaneamente di antipatia.
E' facile suscitare valutazioni che possono inclinare verso displuvi più differenti provocando comportamenti con strane mescolanze di fascino imitativo e contemporaneamente di antipatia.
Chi riveste ruoli più o meno appariscenti in qualsiasi comunità (amministrativa, associativa, religiosa etc.) deve sempre essere consapevole che emana influenza che subito si riflette in responsabilità: senza altri passaggi si diventa guida.
Pure la vita privata, quando trapela all'esterno, diventa pubblica.
Il personaggio pubblico, che sia di rilievo nazionale e o di un piccolo borgo, che sia leader o semplice seguace, che sia gestore o osservatore, per il fatto che è personaggio pubblico è, diventa, "modello". Si tratta di uno stadio che volente o nolente viene addebitato al personaggio pubblico, non serve il suo consenso. Egli deve semplicemente accettare che i fari della collettività si posino su di lui. Questo, lo ripetiamo, vale non solamente per chi svolge attività politica ma per chi ha un ruolo nella comunità.
Va accettata, va compresa ed è sale benefico della democrazia.
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