Sicilia
Ancora case di cura per anziani!
a Caltagirone
Nel giorno in cui alcuni esperti sanitari del catanese, con molte cautele, ipotizzano che il coronavirus va perdendo aggressività, al punto che da una decina di giorni non riscontrano pazienti gravi da intubare, apprendiamo che nell’ospedale Gravina sono ricoverati otto ospiti di una casa riposo di Caltagirone in cui ben 41 persone sono risultate positive al Covid-19.
Le loro condizioni di salute non sarebbero preoccupanti.
Contessa
L'attenzione è ormai tutta protesa al 4 maggio, data in cui cesseranno le attuali limitazioni di movimento in capo a ciascun cittadino e verranno nuove ulteriori indicazioni (pure esse cogenti) che dovrebbero tuttavia alleggerire precedenti obblighi di comportamento.
Già da giorni il rilassamento rispetto all'eccessiva pesantezza vigilante delle settimane passate si coglie in giro.
In una realtà agricola come la nostra (peraltro ampiamente disabitata e dove vigono -nonostante la palese desertificazione umana- divieti stradali di circolazione, sensi unici e divieti di parcheggio), la gente si muove in queste ore con automobili e mezzi agricoli per dedicarsi ai terreni più o meno adiacenti all'abitato da destinare a orti familiari e magari -fra breve- per falciare l'erba per destinarla a fieno.
Segnale minimo -questo- che Musumeni ha voluto affidare a beneficio di quei siciliani che all'agricoltura ancora si dedicano. Chi a tempo pieno e chi a tempo parziale.
Per il resto Contessa non ha nulla di diverso rispetto al periodo pre-coronavirus.
Strade deserte come da alcuni decenni, abitazioni con porte chiuse da decenni, rarissime e meritevoli di registrazione le voci di ragazzi e ancor più rare quelle di giovani.
E' stata -è una nostra valutazione- eccessivea localmente l'iniziativa per invitare -.con altoparlanti- la gente a stare a casa o a mantenere distanze. Sicuramente intendeva essere una buona intenzione, ma quando mai a Contessa a prescindere dal Coronavirus si sono visti assembramenti o gente per le strade da decenni in quà?
Dobbiamo rifarci alle processioni religiose o ai comizi elettorali in piazza.
Uscendo dagli accenti più o meno critici sulle limitatezze della politica locale, che sia maggioritaria o minoritaria: fare politica a Contessa non può avere altri intenti che mirare a rivitalizzare, a dare vita alla comunità. Non esiste problema coronavisus che tenga ( ... per fortuna qui da noi e -sempre per fortuna- fino ad oggi).
Il problema locale di mancanza di vitalità comunitaria risale a prima della campagna elettorale ultima e pure penultima ed è di natura socio-economico. E' la fuga dal paese dei giovani.
E' un problema seriamente politico palesatosi in maniera vistosa sin da quando si è conclusa la pagina "ricostruzione post-terremoto".
Distrarsi su altri bersagli, e distrarre altrimenti la gente, serve a poco.
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