17 Aprile 1848
Papa pio IX dispone che le mura del ghetto ebraico di Roma vengano abbattute. E' un passo decisivo verso l'abrogazione della segregazione ripristinata nel 1814 dall'allora pontefice Pio VII.
La storia del Ghetto di Roma comincia con una bolla papale, emanata da Paolo IV nel 1555, la Cum nimis absurdum (“Poiché è oltremodo assurdo”), nella quale si stabilivano una serie di forti restrizioni alle libertà degli ebrei:
-non potevano possedere beni immobili né esercitare alcun commercio che non fosse quello degli stracci,
-non potevano aggirarsi per la città di notte né avere servitù cristiana,
-dovevano portare un segno distintivo di colore glauco (un cappello per gli uomini e un fazzoletto per le donne) per essere sempre riconoscibili come ebrei,
-vivere in zone appositamente predisposte, con una porta che si serrava al cadere del sole.
Nasceva così il Ghetto, noto all’epoca come “serraglio degli ebrei”, nell’area in cui costoro erano maggiormente concentrati, quella piazza Giudia in cui essi avevano maggiormente vissuto fin dalla Roma dei Cesari.
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