Seconda guerra mondiale/Italia:
Nella Reggia di Caserta, l’armata tedesca si arrende senza condizioni alle forze alleate anglo-americane.
Nel frattempo a Milano i cadaveri di Mussolini e Claretta Petacci vengono appesi per i piedi ad un distributore di benzina in Piazzale Loreto e vilipesi dalla folla.
La circostanza di massima disumanità ed inciviltà venne subito condannata dal Comitato di Liberazione Alta Italia e sopratutto da uno dei suoi massimi esponenti, Sandro Pertini:
”Quando mi dissero che il cadavere di Mussolini era stato portato a piazzale Loreto, corsi con mia moglie e Filippo Carpi. I corpi non erano appesi. Stavano per terra e la folla ci sputava sopra, urlando.
Mi feci riconoscere e mi arrabbiai: «Tenete indietro la folla!». Poi andai al CLN e dissi che era una cosa indegna: giustizia era stata fatta, dunque non si doveva fare scempio dei cadaveri.
Mi dettero tutti ragione: Salvadori, Marazza, Arpesani, Sereni, Longo, Valiani, tutti. E si precipitarono a piazzale Loreto, con me, per porre fine allo scempio. Ma i corpi, nel frattempo, erano già stati appesi al distributore della benzina. Così ordinai che fossero rimossi e portati alla moglie.
Io, il nemico, lo combatto quando è vivo e non quando è morto.
Lo combatto quando è in piedi e non quando giace per terra“. (Sandro Pertini)
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