Il Caffè di Massimo Gramellini
Non ho l'età
La voce secondo cui il governo potrebbe prolungare la clausura di tutti coloro che hanno compiuto sessant'anni sta gettando molti miei conoscenti in uno stato di prostrazione. Poichè ho solo 59 anni, 6 mesi e 22 giorni, non posso neanche lontanamente immaginare come si sentano. Ma comprendo il loro avvilimento. L'età che il governo indicherà nel prossimo decreto finirà per essere interpretata come il nuovo spartiacque tra gioventù e vecchiaia. So bene che in commissione Colao (58 anni, 6 mesi e 21 giorni, un ragazzetto anche lui) non si muove sulla base di antipatie personali, ma di valutazioni statistiche legate alla probabilità di contagio. E però dire a un sessantenne di oggi che rappresenta un soggetto a rischio significa deprimerlo ben oltre i suoi demeriti, ribaltando il racconto che di lui è stato fatto negli ultimi tempi dalla pubblicità e dalla moda, che lo ritraggono in pose sportive e in preda a pulsioni adolescenziali.
Ricordo il sessantesimo compleanno di mio nonno, un secolo fà,. Con il bastone, il baschetto sulle ventitré e la coperta di lana appogiatagli amorevolmente dalla nonna sopra le spalle curve, mi apparve vecchissimo. Oggi mi guardo allo specchio -pardon, guardo i miei amici- e vedo volti vivaci, voglie inesauste e rughe sapientemente occultate. Per dire, Fiorello a maggio avrà sessant'anni, ma sembra molto più giovane di Di Maio. Mi appello al commissario Colao: liberi Fiorello e tenga dentro Di Maio.
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