Gli avvenimenti avvenuti in più parti del pianeta fra il 1965 e il 1970 trasformarono ovunque il modo di vivere. Il 1968, noi contessioti e residenti nella Valle del Belice lo ricordiamo per il grave terremoto che sconvolse e affossò la società contadina che qui durava dall'epoca greca. In realtà il 1968 passò come una tempesta culturale, mediatica e sociale in tutte le parti del mondo.
Gli inizi cominciarono col 1965 e si protrassero fino al 1970.
Perchè di quel periodo non si perda memoria ci proponiamo di riportare alcuni ricordi su vari aspetti di vita presenti in quel tempo, attingendo soprattutto a stralci di giornali finora conservati. Lo faremo a modo di flash.
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1) "La scuola è distaccata dalla vita"; è questa l'accusa sul non gradito funzionamento della scuola che circola fra gli studenti delle scuole medie superiori e non tanto nelle città grandi ma in quelle di media grandezza e in quelle piccole.
Il testo di un proclama che diventa una sorta di Manifesto in più parti del Paese proviene da Padova, città permeata allora da cattolicesimo tradizionale.
"Noi contestiamo che il principale elemento negativo della scuola è la mancanza di dialogo tra professori e studenti, il distacco tra la scuola e la vita.
In particolare critichiamo nella scuola il metodo cattedratico e la posizione dell'insegnante spesso più giudice che maestro, l'incapacità della scuola che si ferma all'istruzione poco interessandosi della formazione globale dell'individuo, di rispondere ai suoi interessi più autentici; la mancanza di contatti umani".
I giornali che fino ad allora raramente si erano occupati della situazione scolastica cominciarono in quei giorni a riempire pagine sullo stato dell'Istruzione:
-Una intera scolaresca della città di Padova viene sospesa per essersi rifiutata di svolgere un tema in classe ritenuto troppo difficile (Quarta C dell'Istituto Industriale Marconi);
-duecento studenti di un istituto di Mestre vengono sospesi perchè non avevano il diario su cui annotare i compiti per casa;
-A Pavia novanta studenti di un Istituto Professionale di Stato sono scesi in piazza per protestare contro il mancato riconoscimento giuridico del loro diploma di qualifica.
Erano anni quelli che in tutte le scuole si pubblicavano giornali studenteschi e si costituivano "associazioni studentesche". Si comincia con l'esigere l'abolizione di tutte le "punizioni" impartite dai professori agli studenti.
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