Il Risorto
"Noi predichiamo Gesù Cristo e questi Crocifisso"
Perchè il Crocifisso è vivente e vittorioso. Da questo fatto nasce la grande fiducia per il mondo dei perduti e degli sconfitti, che sanno ora di potersi impegnare in una lotta disperata e perdente con la certezza della riuscita finale, che è sicura perchè nelle mani stesse di Dio. Ora ci è rivelato che la perdita e la sconfitta non saranno per sempre, perchè la parola ultima non spetta più al fallimento e alla morte. Anche se Dio non ci libera dalla morte, continuiamo a lottare, sapendo che ci libererà proprio nella morte, strappandoci dalle mani del nemico ultimo. Sappiamo che il nostro andare incontro alla morte è ormai un andare incontro a Dio, che ci porterà al compimento oltre la stessa morte. Lavoriamo e peniamo col sorriso e col canto, perchè ogni vita nella libertà e nell'amore, e quindi crocifissa, vive in eterno presso Dio.
Sappiamo infatti che, se il Crocifisso è vivente, il Vivente è ancora crocifisso. Riconosciamo il Risorto come il crocifisso. Non è che la risurrezione di Cristo ci tolga la fatica di vivere, ci faccia evitare ogni pena e ci faccia respirare in una atmosfera stordita e rarefatta, mendicando di oblio e di speranza ogni male. Sarebbe una cattiva medicina ! Il Gesù risorto rimanda sempre alla sequela del Gesù terreno; il Crocefisso vivente ci invita sempre a seguire l'uomo Gesù, nel suo cammino di fedeltà al Padre e ai fratelli, che l'ha portato alla croce. Il Vangelo è un contemplare con gli occhi del Risorto il Gesù terreno. Il Vangelo non guarda alla gloria del Messia; partecipa questa gloria come sguardo di intelligenza sul Messia nascosto. Questo è il cuore del segreto messianico: vedere nel Gesù terreno la gloria del Risorto, nel Crocifisso il Cristo Figlio di Dio.
La vita di Gesù è la nostra via; il suo segreto messianico è per noi il cammino di lotta fino alla morte che lui ci ha aperto, nella certezza della vita. Per non cadere in pratica nella prima eresia cristiana, sempre rinascente, dell'entusiasmo che si fissa sul solo Cristo risorto, dobbiamo tener sempre presente che la conoscenza della risurrezione di Gesù non è la soluzione automatica di ogni nostro male, bensì la forza per lottare contro di esso fino alla morte fino alla croce, come ha fatto il Gesù terreno.
I Vangeli sono proprio stati scritti per questo: per mostrare cosa ha fatto Gesù per giungere alla pienezza della vita e che cosa dovviamo fare noi, se vogliamo essere suoi discepoli e avere parte con lui. Il Cristiano, in forza della risurrezione, accetta il Crocifisso, e lo segue in una vita crocifissa, vivendo nella propria carne il mistero del suo Signore giusto, povero, umile e perseguitato. Ma in questo modo la nostra vita presente, pur restando quale è. si trasfigura: alla luce di ciò che saremo alla fine, riusciamo anche a chiarire l'enigma presente della nostra vita contraddittoria e a vederne il senso.
Il Vangelo è la parola della croce. .... ...
Silvano Fausti
-gesuita-
(1940-2015)
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E' legge stabilita dalla natura per gli uomini che i figli difendano i genitori, quando essi patiscono ingiustizie, che altrimenti facciano i servi per i loro padroni, che i cittadini affrontino rischi per le loro città, quando sono attaccate; e, in generale, che quelli che hanno ricevuto benefizi ricambino i loro benefattori, ognuno secondo le proprie possibilita'.
Se un re governa i suoi sudditi con rettitudine e giustizia, temperando l'autorità con la mitezza, si possono vedere i suoi scudieri e le sue guardie che in guerra combattono in sua difesa con tutto il loro ardore. E non si venga a dire e ad accusare il mio discorso di falsità, obiettando il caso dei parricidi, degli scioperati, dei traditori e dei tiranni. Infatti il nostro discorso concerne soltanto coloro che osservano la legge, mentre quegli altri siamo abituati a chiamarli ingrati e trasgressori; e scontano anche pene degne dei loro delitti.
Ora, se la natura prescrice che i figli affrontino il pericolo dei genitori, i servi per i padroni, i cittadini per le citta' e le guardie per il re, sarà molto più giusto e santo che coloro che per opera di Dio sono state generati e conservati non soltanto per Lui combattano con lo strumento della parola, ma anche scelgano la morte più terribile. ...
San Basilio di Cesarea
vescovo e teologo greco antico
(330-379)
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