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mercoledì 22 aprile 2020

Storia contemporanea. Perchè i nostri giorni sono questi e non altri

Perchè non esistono alternative all'Unione Europea

La Storia contemporanea comincia con la Rivoluzione francese.
L'idea per cui ci accingiamo ad aprire questa pagina è dovuta alla constatazione che vede tantissimi politicanti dei nostri giorni tanto incompetenti e disorientati al punto da non sapere il motivo per cui essi stessi si ritrovano a fare i politicanti. 
Esiste in giro la convinzione che fare politica significhi -quando va bene-affermare la propria persona e quando va peggio far capire che il sole sorge da ovest.

Non volendo iniziare da lontano, appunto dalla Rivoluzione francese su cui sempre e comunque ci rifaremo, inizieremo dai decenni successivi all'Unità d'Italia, dalla presa di Roma. 
Non saranno i fatti di per sé ad interessarci (la battaglia, l'incontro o lo scontro) bensì il significato ed il senso politico della vicenda umana coinvolta nelle singole vicende, il s-i-g-n-i-f-i-c-a-t-o  del singolo fatto e la conseguenza di quell'evento. 
La Politica, quindi, ci interesserà. 

I populisti dei nostri giorni (verrebbe da dire ... gli ignoranti dei nostri giorni) assurgono a ruoli istituzionali senza nè sapere nè capire come e perchè le istituzioni esistono. Pretendono persino che gli Stati e le Istituzioni altre, quelle estere, siano disponibili a sentire i loro ragionamenti da ignoranti.
Mai era accaduto, in nessuna parte del pianeta, che gli incompetenti pontificassero sui media senza mai avere letto una sola pagina di un libro di terza media. E non si tratta di pretese di superiorità; bensì la constatazione e il livello che  fb offre.

In un primo periodo tracceremo il quadro europeo ai primi anni del decennio 1870, sostanzialmente dalla presa di Roma da parte dell'Italia unita.
Il filo conduttore -nelle nostre intenzioni- sarà di mettere in evidenza il perchè ed il come ci troviamo a vivere questi nostri giorni, ora belli, ora brutti ed ora per quelli che sono (populisti).
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L'Imperialismo
-Reich tedesco
-Repubblica francese
Nascita dello stato laico
Nel 1870 i prussiani assestano ai francesi di Napoleone III una dura sconfitta nei pressi di Sedan. Sulla scorta di quella vittoria viene avviata l'unificazione della Germania proclamata ufficialmente il 18 gennaio 1871 nella Sala degli Specchi della regia di Versailes. A proclamare l'unificazione tedesca =da sottolineare non in terra tedesca ma in Francia= è Luigi di Baviera che conferisce la corona di Imperatore (Kaiser) al re di Prussia Guglielmo I.

La politica del Reich tedesco per un ventennio sarà gestita dal potentissimo cancelliere Bismarck il cui obiettivo (la cui bussola) sarà di mantenere inalterati gli equilibri politici (ed economici) raggiunti con la disfatta francese.
All'interno dell'Impero tedesco Bismarck non accettò opposizioni politiche significative; tollerò la discreta opposizione del partito centrista (Zentrum) ed avviò comunque un programma di diffusione della cultura (Kulturkampf). Per togliere sostegno e basi ai centristi fra il 1871 e il 1878 sciolse la Compagnia di Gesù e fissò con legge dello stato la formazione dei sacerdoti e sancì l'obbligatorietà del matrimonio civile.

Nel 1878 muore Pio IX e si attenua il conflitto sui ruoli fra Stato/Chiesa. Da questa nuova situazione che aveva dato i natali allo "Stato Laico", senza ascendenze divine, sorge subito la dialettica all'interno dello stesso Stato Laico.

Nascita della Sinistra politica
Nel 1875 sulla base del "programma di Gotha" viene costituito il Partito Operaio socialdemocratico tedesco. Arrivò sempre dal governo di Bismarck  la legge antisocialista del 1879 che proibisce la stampa e l'organizzazione politica di partito, e la riduzione del partito socialdemocratico a organizzazione semi-clandestina. Il Reich per togliere il terreno sociale su cui prosperavano i socialisti avviò significative riforme a favore delle esigenze popolari "socialismo di stato", ossia le prime leggi di previdenza sociale, assicurazioni contro le malattie e gli infortuni, contro l'invalidità e la vecchiaia.

Nel 1888 divenne imperatore Guglielmo II, che da subito non concordò e non si riconobbe nell'indirizzo politico-sociale del cancelliere (il cui intentò restava quello di togliere il terreno su cui insistevano i socialisti).
Due anni dopo comunque Bismarck toglierà la legge anti-socialista e verrà, peraltro, licenziato dalla Cancelleria.

La Terza Repubblica
La Francia sconfitta e sottoposta al trattato di Sedan dovette rinunciare alle antiche aspirazioni di influenzare politicamente l'intero continente. Dovette anche cedere parte del proprio territorio (Alsazia e Lorena) al nascente Reich tedesco. Caduta la stella di Napoleone III l'assetto istituzionale fu quello della cosiddetta III Repubblica. La maggioranza parlamentare fu di destra (Conservatrice) percui da subito furono coltivati gli istinti e le volontà di rivincita (revanscismo).
Perchè Terza Repubblica ?
La Prima Repubblica fu quella rivoluzionaria  del 1792, la Seconda Repubblica pure quella rivoluzionaria del 1848.

Fra le iniziative varate dalla Terza Repubblica non può non ricordarsi il suffragio elettorale per la Camera, fermo restando la nomina dall'alto per il Senato. Fu liberalizzata l'istituzione dei Partiti politici e dal 1875 al 1914 su succedettero ben 50 ministeri. La stabilità della Repubblica fu a più riprese messa in difficoltà dai nascenti e insidiosi movimenti nazionalisti di estrema destra e pure dall'esplodere di più di uno scandalo finanziario. A mettere in serie difficoltà la Repubblica fu l'affare Dreyfus ( l'ufficiale dell'esercito di religiosità ebraica ingiustamente accusato di alto tradimento e condannato. L'affare divise profondamente la società fra conservatori e antisemiti e socialisti e radicali.
L'affermarsi della Sinistra in Francia fu il punto di origine per cui l'idea socialista si diffuse sull'intera Europa. L'impasto culturale in quella prima fase era di repubblicanesimo, laicismo e liberalismo radicale.
Il tutto, in Francia, avveniva comunque nel risentimento antitedesco per la sconfitta subita a Sedam.

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