Premessa alla conoscenza della
vicenda feudale di Contessa E.
Non sappiamo se la nuova, imprevista, situazione sanitaria
venutasi a creare a dimensione planetaria consentirà lo svolgimento di una sia pure semplice
rievocazione dell’istituzione ufficiale della comunità arbereshe di Contessa
Entellina, avvenuta cinquecento anni fa in pieno regime feudale.
Il Blog, per chi lo ha potuto seguire nel tempo, ha riportato -in
via frammentaria ma abbastanza centrate e documentate- le condizioni
socio-politiche e della Sicilia in generale e della Val di Mazzara specificatamente del XIV-XV secolo. Di
quell’epoca ambigua a cavallo fra la fine del Medio Evo e l’inizio dell’Evo
Moderno, dove accanto alla presenza -nominale- di una Monarchia Aragonese
nascevano forti, più che mai, signorie (i baroni) che gestivano il potere a
loro uso e consumo avvalendosi di funzionari (professionali) ben qualificati.
Il che
significa che quel 1520 non significò nulla o quasi per gli arbereshe: ebbero
assegnati piccoli lotti di terreno in enfiteusi, ma se volevano campare e
mantenere la famiglia dovevano lavorare sui feudi del barone, dei Cardona.
Per quanto riguarda i funzionari (e pure il clero) a
individuarli e a sostenerli si occupava pure di essi il barone: serviva come condizione preliminare fedeltà, competenza e rigore.
Il potere baronale con quell'evento rimase tale e quale al periodo anteriore
al 1520, anzi sotto più aspetti ne uscì rafforzato e dotato della copertura giuridica per esercitare il potere. La conduzione dei feudì
ebbe infatti aspetti giuridici che giustificavano l’uso della forza pubblica e della
“giustizia”; istituzioni entrambi legalizzate proprio in testa al barone.
Era quella un’epoca dove erano volutamente sfumati i
rapporti giuridici fra i Signori del luogo (Cardona) e i sovrani lontani (in
Spagna). Questi si servivano dei vice-re che essi stessi sceglievano tra i grandi
feudatari del regno: piuttosto frequentemente l’incarico spettava -appunto- ai Cardona.
Quello era inoltre un tempo di privatizzazione delle prerogative regie, statuali, pubbliche a beneficio dei potenti locali. Non mancano studiosi che proprio in quell'assetto istituzionale privatizzato individuano il germe che in seguito darà i natali alla Mafia.
Quello era inoltre un tempo di privatizzazione delle prerogative regie, statuali, pubbliche a beneficio dei potenti locali. Non mancano studiosi che proprio in quell'assetto istituzionale privatizzato individuano il germe che in seguito darà i natali alla Mafia.
In altri testi pubblicati sul Blog abbiamo asserito che la
privatizzazione del potere pubblico era arrivato a tal punto che i Cardona (e
prima di loro i Peralta) avevano istituito una propria zecca a Sciacca per coniare
moneta.
Il taglio del nostro approccio al 500’ anniversario
dell’istituzione ufficiale della comunità sarà quello descrittivo
del/sul mondo feudale, nessuna enfasi ma piuttosto constatazione storica che non furono
gli arberëshe ad avere risolto i loro problemi di profughi arrivando fin qui, ma i feudatari
dell’isola ad avere trovato la manodopera a buon mercato, in quel periodo in cui l'interno dell'isola era in gran parte disabitato.
Altro punto che ci distingue da altri apprezzabili studiosi della nostra Storia è che taluni pongono l’accento sull’enfiteusi di due feudi prossimi all'abitato come evento da ricordare; dal nostro punto di vista invece il 500° anniversario è da celebrare perchè vengono istituite le istituzioni locali (con termini odierni diremmo) le strutture burocratiche identificative della comunità (il Comune), asservite comunque, come sopra anticipato al barone.
I due feudi in enfiteusi assolsero in quel contesto storico al ruolo di lucciole per le allodole. Servivano per evitare che quegli esuli prima o dopo abbandonassero quel mondo di sfruttamento e subordinazione, in cerca di altre situazioni.
I due feudi in enfiteusi assolsero in quel contesto storico al ruolo di lucciole per le allodole. Servivano per evitare che quegli esuli prima o dopo abbandonassero quel mondo di sfruttamento e subordinazione, in cerca di altre situazioni.
Sappiamo che non è questo il taglio che nel tempo è stato
propinato da tanti nostri antenati; questo da noi tracciato è però il risultato degli studi storici più recenti, di cui daremo alcuni riferimenti.
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