Nel consentire la libera circolazione all’interno dei comuni, ma non da una regione all'altra, i governanti è segno che si atterranno al trial & error; provaci e guarda se ci hai azzeccato, o no.
Il sistema sottintende: se no, riprova di nuovo, finché non
ci riesci.
Si vuole -praticamente- rassicurare il paese che non si sta procedendo alla cieca.
Nella fase II, il trial è il tentativo di allargare progressivamente
le maglie della rete di contenimento (prendendo
tutte le precauzioni possibili), aspettare un certo
intervallo di tempo, valutabile in un paio di settimane, e osservare le conseguenze di ogni ulteriore allentamento delle restrizioni.
La stella
polare che guiderà questo cammino sarà quindi il controllo dei nuovi contagi. Che vanno contenuti al
di sotto di un “fattore di riproduzione” di 1.
In pratica bisogna tenere presente che
==L’epidemia non è ancora finita, ci sarà un aumento fisiologico dei casi.
==Si procederà -come riportato sopra- con il metodo del “trial & error”: si
vede come va e si decide di conseguenza. Ogni 15 giorni, a partire dal 4 maggio, si farà il punto per capire se continuare ad
ampliare le libertà, oppure restringerle.
== Nessuna ovviamente immagina che non ci
saranno nuove infezioni. La statistica, una metodica che sta avendo tanto successo in questi giorni, assicura che ci saranno altre vittime.
Ma non si poteva restare
ancora chiusi in casa
e tenere fermo il Paese.
== L'impegno sarà tutto dedicato a ridurre
la circolazione del covid
e di valutare il rapporto
tra rischi e benefici.
Le novità:
Si potranno fare le visita ai “congiunti” ed è consentita la ripresa delle attività sportive all’aperto.
Le progressive
riaperture delle varie attività commerciali sono scadenzate al 18 maggio
e al primo giugno.
La Statistica, scienza matematica che ha a che fare con l'epidemia ?
Si presume che Conte, e chi per lui, si sia attenuto alla teoria scientifica per le svariate condizioni.
La teoria permette di eseguire calcoli necessari alla valutazione degli effetti
conseguenti alle possibili azioni che saranno
compiute. Ma non sempre esistono teorie che possano
guidare la scelta. Si possono pertanto avere indicazioni, ma non vie certe.
Si potranno pertanto ancora verificare casi più o meno sporadici, ma essi andranno riducendosi al minimo.
Come capire
L’evoluzione dell’epidemia di Covid 19 può essere spiegata ipotizzando che all’inizio ogni
malato infettasse due soggetti sani (in realtà un po’ di più), corrispondente a un “fattore
di riproduzione” R0=2.
Questo meccanismo di
propagazione comportava l’aumento esponenziale dei malati. Se, anziché due persone, un
malato ne infettasse tre, ovvero R0=3, l’aumento sarebbe sempre esponenziale e ancora più
veloce.
Al contrario, per un R0 minore di 2, l’aumento esponenziale sarebbe più lento, fino al
valore limite di R0=1.
Il valore 1 è uno spartiacque: per R0 minore di 1 l’epidemia si spegne da
sola, perché al virus viene a mancare il terreno
di caccia.
R0 minore di 1 significa che,
a ogni passaggio infettivo, il numero dei malati
diminuisce e, alla fine, nessuno è più contagiato.
L’immunità di gregge, che si realizza quando
molti soggetti diventano immuni, perché guariti (o, quando possibile, vaccinati), corrisponde proprio a questa condizione: il valore di R0
che, in assenza di soggetti immuni, sarebbe
stato maggiore di uno, viene ridotto a un valore inferiore a uno e il contagio, un po’ alla volta, cessa.
Le misure igieniche, la sanificazione
degli ambienti, la separazione tra gli individui
e l’adozione dei dispositivi di protezione svolgono una funzione analoga alla presenza dei
soggetti immuni, cioè abbassano il coefficiente R0 sotto la soglia critica di 1.
Viceversa, dove
non si dovessero rispettare queste prescrizioni, R0 tornerebbe rapidamente al suo valore
naturale e si accenderebbe un nuovo focolaio
epidemico.
Cosa si immagina ?
L’Istat stima circa diecimila
decessi all’anno collegati all’influenza stagionale, o alle sue complicanze, e alcune di esse
sono proprio polmoniti acute.
Oggi siamo consapevoli della presenza
del virus e attentissimi a ogni possibile rischio
di nuove insorgenze dell’epidemia. Nel malaugurato caso che dovessero verificarsi, il paese è in grado di circoscriverle ed estinguerle senza
dover estendere le misure di contenimento, come è stato necessario fare in queste settimane ultime.
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