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giovedì 5 ottobre 2023

Nostri giorni, e il vivere di "ieri"

 Il mondo entro cui viviamo

per viverlo bene dobbiamo comprenderlo:

ma esistono ancora le "verità" indiscutibili ? (1)

  Agli inizi del Novecento, nei primi due/tre decenni, ai nostri nonni il loro futuro culturale (inteso come il loro stile e modo di vivere) si presentava come già era chiaro in loro vederlo e immaginarlo dal loro punto di vista.

 Gli Europei e i Nord-americani si autodefinivano tutti "progressisti", fossero pure arretrati culturalmente, analfabeti o comunque amanti del vivere medievale.  Ciò che chiunque allora pensasse, fosse professore universitario o garzone nella masseria di Vaccarizzo, era "verità indiscutibile".

 Quelle "verità indiscutibili" del primo Novecento non erano ritenute tali solamente  nell'Europa continentale, ma -addirittura- dalle popolazioni dagli europei sottomesse e colonizzate nel resto del mondo. Le popolazioni colonizzate accoglievano (nell'assoluta loro maggioranza) i giudizi di arretratezza loro attribuita dagli europei e propendevano ad accettare gli schemi di accrescimento culturale e di sviluppo socio-economico affermatisi in Europa e da questa esportati.

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 Quei convincimenti e quella situazioni di fiducia condensata in un certo senso sulla Belle Epoque (il periodo storico, socioculturale e artistico che ha interessato l'Europa, approssimativamente, tra il 1871 ed il 1914) via via cominciò però a venir meno. Certo, non tutto cambio nel pensiero e nella visione degli uomini in breve tempo. Basta pensare che la netta divisione verificatasi in Europa fra paesi occidentali ed orientali spostò e concentrò l'attenzione su aspetti ideologici-economici. Anche in quel contesto e dopo il crollo del comunismo europeo dell'est il liberalismo occidentale sembrò garantire, in campo economico,  una vittoria di lungo termine, in ambito sia politico che economico. Tuttavia in campo più prettamente c u l t u r a l e gli intellettuali iniziarono a perdere fiducia in quello che fino ad allora era sembrato essere  il cammino ed destino irreversibile del modo di intendere il mondo della cultura occidentale. 

 Per restare nel bacino mediterraneo si risvegliò una cultura ed un nuovo corso della Storia di impronta islamica che riuscì ad imporre  percorsi di Storia e di vivere differenti dall'Occidente.

 Sommariamente valutando, è avvenuta affermandosi -a dimensione quasi mondiale-  una cultura popolare, ma i connotati di quello che per qualche tempo fu definito Terzo Mondo presero un percorso molto diverso, e addirittura avverso, a ciò verso cui puntava il Nord Europa, e in particolare la parte occidentale.

 Ancora ai nostri giorni non risulta nessuna uniformità di pensiero e di sentimenti nel mondo degli uomini. E le tante guerre (quelle su cui i media insistono e quelle su cui i media stendono il silenzio) stanno lì a dimostrarci che un mondo di pace non riesce ad affermarsi fra gli uomini.

  Su questa pagina rievocheremo il percorso della cultura novecentesca dell'uomo. Ed i conseguenti risvolti socio-economici.

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