Il mondo entro cui viviamo
per viverlo bene dobbiamo comprenderlo:
ma esistono ancora le "verità" indiscutibili ? (4)
La Cultura
Di una circostanza, noi tutti che stiamo vivendo nel XXI secolo, siamo consapevoli: l'informatica pervade tutti i campi del processo lavorativo, del processo della creazione della ricchezza, della diffusione del sapere, dello scambio delle informazioni, del miglioramento e del progresso nel campo della medicina e quindi della salute e pure dell'assorbimento del gap fra paesi avanzati e paesi in via di sviluppo.
Si è creato ormai da più decenni un comparto, nel sapere e nell'assetto economico dei nostri giorni e delle nostre società, che viene etichettato come Informatica. Per quanto riguarda il comparto dell'economia sappiamo che essa è fondata sulla produzione, distribuzione e consumo di beni immateriali, ossia del sapere, delle conoscenze e delle informazioni. Il ragionamento da fare su questi risvolti del vivere umano lo possiamo sintetizzare, e non possiamo diversamente fare, nella riappropriazione di quel divorzio ormai secolare che esisteva tra tecnica altamente specializzata e la cultura non specializzata (tecnopolio), che consente ai nostri giorni 1) il dialogo con tutto il mondo, 2) la contrazione di tutti i tempi, 3) le registrazioni sonore e visive che sono diventate le memorie viventi dell'umanità di ieri e di domani.
Senzazione è che in tanti, uomini politici o meno, non hanno finora colto gli effetti perversi di tante "tecnologie di facilitazione", sorte col fine di facilitare la vita e che, però, finendo in mano di chi non possiede il necessario "bagaglio di cultura" accumulata dall'umanità, nel corso dei millenni, potrebbe cancellare la vita sul pianeta, o quanto meno farla tornare nelle caverne.
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