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giovedì 12 ottobre 2023

Nostri giorni, e il vivere di "ieri"

 Il mondo entro cui viviamo

per viverlo bene dobbiamo comprenderlo:

ma esistono ancora le "verità" indiscutibili ? (4) 

La Cultura 

 Di una circostanza, noi tutti che stiamo vivendo nel XXI secolo, siamo consapevoli: l'informatica pervade tutti i campi del processo lavorativo, del processo della creazione della ricchezza, della diffusione del sapere, dello scambio delle informazioni, del miglioramento e del progresso nel campo della medicina e quindi della salute e pure dell'assorbimento del gap fra paesi avanzati e paesi in via di sviluppo.

 Si è creato ormai da più decenni un comparto, nel sapere e nell'assetto economico dei nostri giorni e delle nostre società, che viene etichettato come Informatica. Per quanto riguarda il comparto dell'economia sappiamo che essa è fondata sulla produzione, distribuzione e consumo di beni immateriali, ossia  del sapere, delle conoscenze e delle informazioni. Il ragionamento da fare su questi risvolti del vivere umano lo possiamo sintetizzare, e non possiamo diversamente fare, nella riappropriazione di quel divorzio ormai secolare che esisteva tra tecnica altamente specializzata e la cultura non specializzata (tecnopolio), che consente ai nostri giorni 1) il dialogo con tutto il mondo, 2) la contrazione di tutti i tempi, 3) le registrazioni sonore e visive che sono diventate le memorie viventi dell'umanità di ieri e di domani.

 Tanti uomini illuminati, ci evidenziano che tantissimi beni che provengono dalla "tecno-logia" (il cui fine è di facilitare l'uso di tecnologie via via più complesse) hanno aperto il campo all'uso militare di "armi intelligenti" che danno una percezione errata della guerra vera e propria ed i cui timori stiamo vivendo in queste ore in relazione al quadro "medio-orientale" fra Israele e settori del mondo arabo. Stiamo ascoltando parole di guerra fra statisti o uomici di armi, non sempre illuminati nè competenti, fra guerriglieri e ed uomini inermi, senza cogliere la gravità di ciò che esiste in giro, e non sempre in buone mani, quanto ad armi nucleari. Molti degli uomini che hanno in mano il destino delle comunità si scordano o ignorano, purtroppo, le parole di Einstein: "La bomba atomica ha completamente cambiato l'uomo, salvo il suo modo di pensare". 

 Senzazione è che in tanti, uomini politici o meno, non hanno finora colto gli effetti perversi di tante "tecnologie di facilitazione", sorte col fine di facilitare la vita e che, però,  finendo in mano di chi non possiede il necessario "bagaglio di cultura" accumulata dall'umanità,  nel corso dei millenni, potrebbe cancellare la vita sul pianeta, o quanto meno farla tornare nelle caverne.

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