Storia del Medio Oriente
Nel 1948 sorse (e fu istituito) lo Stato d'Israele. Sin dai primi del Novecento pionieri ebrei avevano cominciato a trasferirsi in Terrasanta che allora era parte dell’Impero ottomano (=l'Impero della Turchia). Il presupposto era che per sottrarsi alle millenarie persecuzioni antisemite di cui erano stati vittime gli ebrei, soprattutto (in quel periodo) in Europa orientale, fosse opportuno istituire uno Stato loro proprio.
A promuovere ed incoraggiare l’immigrazione fu il movimento sionista, il cui proposito era di costituire uno Stato proprio nella terra da cui erano stati cacciati al tempo dei lontani dominatori romani.
Il Sacro Sepolcro, a Gerusalemme |
Al termione della Seconda guerra mondiale (1939-1945), in Terrasanta i disordini fra ebrei ed arabi divennero di alto livello ed indussero la Gran Bretagna a ritirarsi dal governatorato, lasciando le due comunità rivali, quella ebraica sionista e quella araba palestinese, al lorio destino.
Le Nazioni Unite (l'Onu) decise, sulla base della realtà che si era venuta a creare, di dividere il territorio in due Stati. Decisione questa mai attuata e mai portata a realizzazione col consenso delle parti in campo, perché la componente araba non ha mai convennuto. In questo clima di acceso contrasto fu comunque proclamato lo Stato d’Israele, il 14 maggio 1948, che immediatamente provocò l'intervento degli eserciti dei Paesi arabi circostanti (Egitto, Giordania, Siria, Libano) che subito puntarono ad annientarlo, ma (in quell'iniziativa) furono sconfitti.
(Segue)
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