antisemitismo
Ottant’anni fa, in questi stessi giorni, gli italiani
non si comportarono tutti allo stesso modo con
i compatrioti ebrei, cui i nazisti davano la caccia.
Alcuni italiani rischiarono la vita per proteggerli.
Altri, per ideologia o per denaro, li vendettero.
Un sacerdote bresciano, Giovanni Battista Montini,
diede ordine ai seminari e ai conventi romani di
nasconderli; preti e frati porsero ai perseguitati le
loro tonache e i loro sai. Ma altri italiani fecero
irruzione nei seminari e nei conventi, e costrinsero
gli ebrei a recitare le preghiere cristiane.
Siamo certi che questa condanna morale sia oggi
unanime? Oppure la memoria della Shoah è come
un vaccino che dopo tanto tempo non funziona più,
perché gli anticorpi sono tutti morti?
Da molti segni appare evidente che l’antisemitismo
non è morto affatto. Che il pregiudizio e l’odio
antiebraico sono più vivi che mai. Anche nel nostro Paese.
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