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Nasce il Fascismo
Si ritrovarono in cinquantatrè, Mussolini compreso, il 23 marzo 1919 in un circolo di Milato, in Piazza San Sepolcro al numero 9, per dar vita ai Fasci italiani di combattimento. Da quella data, alla prima competizione elettorale politica del 16 novembre 1919, sette mesi dopo, i fascisti riuscìrono ad inserire nella lista il poeta futurista Filippo Tommaso Marinetti ed il maestro Arturo Toscanini.
Fu un flop clamoroso, in quella tornata elettorale nessun fascista riuscì ad entrare in Parlamento. Eppure Mussolini non era l'ultimo arrivato alla politica; da oltre dieci anni era stato figura di primo piano sulla scena milanese e su quella nazionale; raccolse appena 2420 voti di preferenza.
I suoi ex compagni di partito, i socialisti sull'Avanti! con soddisfazione ebbero a scrivere: "Un cadavere in stato di putrefazione fu ripescato stamane nel Naviglio. Pare si tratti di Benito Mussolini"
Quel fallimento elettorale è -dal prof. Gentile- ulteriormente tratteggiato con la circostanza che in tutta Italia, alla fine del 1919, vi erano appena 37 sezioni del Fascio con complessivi appena ottocento iscritti.
Eppure tre anni dopo, il 16 novembre 1922, Mussolini riuscì a pronunciare alla Camera il primo discorso da Presidente del Consiglio. Aveva conseguito l'incarico di formare un governo dal re il 30 ottobre precedente, dopo avere costituito un Partito armato con cui minacciava un'insurrezione. A cominciare da queste due date iniziò la demolizione dello stato liberale e l'istituzione dello stato a partito unico, totalitario.
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Col supporto di più fonti, oltre alle due opere di Emilio Gentile e Renzo De Felice, contiamo di tracciare in più tempi un profilo del ventennio.
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