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Secondo taluni il precedente governo di centro sinistra sarebbe stato un pochettino "lassista" sul fenomeno e il centro-destra avrebbe vinto le elezioni politiche proprio perché prometteva restrizioni sul fenomeno, che adesso si scopre essere comunque imponente a prescindere dalle promesse elettorali.
Tutti percepiamo che la gestione del fenomeno, nelle settimane più prossime sia, in un certo senso, sfuggito dalle possibilità di essere "regolamentato" e quindi governato da un singolo Paese.
Ci sono giunte alcune tabelle che indicano le dimensioni del fenomeno:
- Nel 1970 il movimento "immigrati" a dimensione mondiale coinvolgeva 84milioni di persone;
- Nel 2021 lo stesso movimento venne quantificato, sempre su base annua, in 272milioni di persone;
Sfogliando ulteriormente le tabelle, leggiamo:
-Nel 1990 in Italia arrivarono 650.000 immigrati;
-Nel 2000 la presenza in Italia fu quantificata in 1.300.000;
-Nel 2010, la presenza degli immigrati fu misurata in 3.800.000 unità e nel 2015 in 5milioni.
Si tratta di gente che si è inserita nel tessuto socio economico del Paese per assolvere ruoli che gli italiani non amano più garantire. La loro presenza è in buona sostanza divenuta essenziale per far girare il "sistema Italia". Eppure uno studio recente condotto sotto la regia dell'Università di Harvard ha rivelato che gli italiani hanno la percezione che gli stranieri siano arrivati ad essere il 30% del totale della popolazione residente. Segno che sul fenomeno "immigrazione" la gente preferisce usare luoghi comuni (infondati) piuttosto che attenersi alla realtà.
Su questi presupposti "emotivi" il centro destra conduce la sua azione politica di blocchi, barriere e risentimenti nei confronti persino dei Paesi alleati che da decenni accolgono tantissimi, troppi, italiani.
(Segue)
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